Negli ultimi tempi si assiste ad una certa proliferazione di lavori scientifici che trattano di anomalie dei terremoti.
L'argomento dei precursori sismici è stato per un lungo periodo relegato al folklore popolare o nella migliore delle ipotesi a pochi scienziati più coraggiosi che non hanno disdegnato le testimonianze di fenomeni anomali durante i terremoti.
In periodo recente, anche in conseguenza di eventi tragici, come il terremoto dello scorso 2009 all'Aquila, gli articoli scientifici si sono moltiplicati, ed ad alcuni abbiamo fatto riferimento anche nelle pagine di questo blog ["A qualitative study of the seismo-ionospheric precursors prior to the 6 April 2009 earthquake in L'Aquila, Italy" ; "Electromagnetic signals recorded by Perugia and S. Procolo (Fermo) before the L'Aquila earthquake" ; "Luminous an other non-seismic phenomena associated to the April 6, 2009, L'Aquila earthquake" e "Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones- Part 1"].
Ma questo maggiore interesse degli scienziati non può essere spiegato solo con un astratto interesse per le "possibilità di previsione dei terremoti", ed in questi termini l'argomento resta più una attrazione mediatica che un sincero desiderio di conoscenza.
A mio parere, ma sarebbe oggetto di indagine approfondita, giocano in questo cambiamento in atto (un cambiamento di paradigma?) una serie di aspetti tecnici e sociali: nuove strumentazioni sono utilizzate, le informazioni circa questa boundary-science circolano maggiormente nel collettivo degli scienziati, nuovi fenomeni scoperti di recente aprono la via alla considerazione di processi elettromagnetici complessi che possono riguardare l'alta atmosfera come la bassa atmosfera...
Penso alla recente scoperta degli Sprite e successivamente di altre categorie di fenomeni simili (TLEs).
Questi fenomeni, notevoli sotto diversi aspetti, rendono meno effimeri altri fenomeni più elusivi come lo sono stati le luci sismiche e/o i fulmini globulari.
Di recente è uscito un articolo che ha attirato anche l'attenzione di tecnologi con cui il CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen) si relaziona da tempo, con particolare riferimento alle onde radio (VLF e ULF):
Villante U., M. De Lauretis, C. De Paulis, P. Francia, A. Piancatelli, E. Pietropaolo, M. Vellante, A. Meloni, P. Palangio, K. Schwingenschuh, G. Prattes, W. Magnes, P. Nenovski, "The april, 6, 2009 earthquake at L' Aquila: A preliminary analysis of magnetic field measurements", IAGA 2009, Sopron, Aug 2009 (1).
Questo articolo tratta della possibile identificazione di segnali di anomalie geomagnetiche che precedono l'evento del terremoto.
Nella fascia delle frequenze ULF (Ultra Low Frequency) propone alcune signatures che sarebbero candidate ad essere segni precursori, nell'aumento del rumore di fondo e nel parametro di polarizzazione, ossia il rapporto tra estensione/potenza della componente verticale e di quella orrizzontale, nel mutamento delle caratteristiche dello slope dello spettro di potenza e dimensione frattale, durante la possibile occorrenza di impulsi di breve durata.
Gli Autori di "The april, 6, 2009 earthquake at L' Aquila..." hanno condotto, con tecniche convenzionali di data processing, una analisi preliminare delle osservazioni del campo magnetico messe in atto all'Aquila, durante i mesi precedenti il terremoto del 6 Aprile, focalizzando la loro attenzione nella possibile ricorrenza di caratteristiche simili a quelle identificate in altri precedenti eventi.
Entro i limiti di questa analisi, non sono state riscontrate evidenze circa caratteristiche che siano in sintonia con quelle che in passato sono stati proposti come precursori sismici; in effetti molti degli aspetti delle oservazioni dell'Aquila, che in certi casi appaiono consistenti rispetto aquanto ritrovato in precedenza, sembrano interpretabili in termini di condizioni generali della magnetosfera, e/o di altre diverse sorgenti.
Infine è da aggiungere la serie di articoli comparsa sulla rivista "Natural Hazards and Earth System Sciences" come Numero Speciale della "Journal of the European Geosciences Union", presente alla URL:
http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/special_issue102.html
"Ground and satellite based observations during the time of the Abruzzo earthquake"L'argomento dei precursori sismici è stato per un lungo periodo relegato al folklore popolare o nella migliore delle ipotesi a pochi scienziati più coraggiosi che non hanno disdegnato le testimonianze di fenomeni anomali durante i terremoti.
In periodo recente, anche in conseguenza di eventi tragici, come il terremoto dello scorso 2009 all'Aquila, gli articoli scientifici si sono moltiplicati, ed ad alcuni abbiamo fatto riferimento anche nelle pagine di questo blog ["A qualitative study of the seismo-ionospheric precursors prior to the 6 April 2009 earthquake in L'Aquila, Italy" ; "Electromagnetic signals recorded by Perugia and S. Procolo (Fermo) before the L'Aquila earthquake" ; "Luminous an other non-seismic phenomena associated to the April 6, 2009, L'Aquila earthquake" e "Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones- Part 1"].
Ma questo maggiore interesse degli scienziati non può essere spiegato solo con un astratto interesse per le "possibilità di previsione dei terremoti", ed in questi termini l'argomento resta più una attrazione mediatica che un sincero desiderio di conoscenza.
A mio parere, ma sarebbe oggetto di indagine approfondita, giocano in questo cambiamento in atto (un cambiamento di paradigma?) una serie di aspetti tecnici e sociali: nuove strumentazioni sono utilizzate, le informazioni circa questa boundary-science circolano maggiormente nel collettivo degli scienziati, nuovi fenomeni scoperti di recente aprono la via alla considerazione di processi elettromagnetici complessi che possono riguardare l'alta atmosfera come la bassa atmosfera...
Penso alla recente scoperta degli Sprite e successivamente di altre categorie di fenomeni simili (TLEs).
Questi fenomeni, notevoli sotto diversi aspetti, rendono meno effimeri altri fenomeni più elusivi come lo sono stati le luci sismiche e/o i fulmini globulari.
Di recente è uscito un articolo che ha attirato anche l'attenzione di tecnologi con cui il CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen) si relaziona da tempo, con particolare riferimento alle onde radio (VLF e ULF):
Villante U., M. De Lauretis, C. De Paulis, P. Francia, A. Piancatelli, E. Pietropaolo, M. Vellante, A. Meloni, P. Palangio, K. Schwingenschuh, G. Prattes, W. Magnes, P. Nenovski, "The april, 6, 2009 earthquake at L' Aquila: A preliminary analysis of magnetic field measurements", IAGA 2009, Sopron, Aug 2009 (1).
Questo articolo tratta della possibile identificazione di segnali di anomalie geomagnetiche che precedono l'evento del terremoto.
Nella fascia delle frequenze ULF (Ultra Low Frequency) propone alcune signatures che sarebbero candidate ad essere segni precursori, nell'aumento del rumore di fondo e nel parametro di polarizzazione, ossia il rapporto tra estensione/potenza della componente verticale e di quella orrizzontale, nel mutamento delle caratteristiche dello slope dello spettro di potenza e dimensione frattale, durante la possibile occorrenza di impulsi di breve durata.
Gli Autori di "The april, 6, 2009 earthquake at L' Aquila..." hanno condotto, con tecniche convenzionali di data processing, una analisi preliminare delle osservazioni del campo magnetico messe in atto all'Aquila, durante i mesi precedenti il terremoto del 6 Aprile, focalizzando la loro attenzione nella possibile ricorrenza di caratteristiche simili a quelle identificate in altri precedenti eventi.
Entro i limiti di questa analisi, non sono state riscontrate evidenze circa caratteristiche che siano in sintonia con quelle che in passato sono stati proposti come precursori sismici; in effetti molti degli aspetti delle oservazioni dell'Aquila, che in certi casi appaiono consistenti rispetto aquanto ritrovato in precedenza, sembrano interpretabili in termini di condizioni generali della magnetosfera, e/o di altre diverse sorgenti.
Infine è da aggiungere la serie di articoli comparsa sulla rivista "Natural Hazards and Earth System Sciences" come Numero Speciale della "Journal of the European Geosciences Union", presente alla URL:
http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/special_issue102.html
[A Cura Di] M. E. Contadakis, P. F. Biagi, and M. Hayakawa
"A pre seismic radio anomaly revealed in the area where the Abruzzo earthquake (M=6.3) occurred on 6 April 2009" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 1551-1556, 2009 | ||
"Anomalies in VLF radio signals prior the Abruzzo earthquake (M=6.3) on 6 April 2009" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 1727-1732, 2009 | ||
"Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones – Part 1" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 1953-1971, 2009 | ||
"RST analysis of MSG-SEVIRI TIR radiances at the time of the Abruzzo 6 April 2009 earthquake! Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 2073-2084, 2009 | ||
"Strong foreshock signal preceding the L'Aquila (Italy) earthquake (Mw 6.3) of 6 April 2009" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 19-24, 2010 | ||
"Deformation pattern of the 6 and 7 April 2009, MW=6.3 and MW=5.6 earthquakes in L'Aquila (Central Italy) revealed by ground and space based observations" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 73-87, 2010 | ||
"A qualitative study of the seismo-ionospheric precursors prior to the 6 April 2009 earthquake in L'Aquila, Italy" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 133-137, 2010 | ||
"The 6 April 2009 earthquake at L'Aquila: a preliminary analysis of magnetic field measurements" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 203-214, 2010 | ||
"Using RST approach and EOS-MODIS radiances for monitoring seismically active regions: a study on the 6 April 2009 Abruzzo earthquake" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 239-249, 2010 | ||
"Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagnetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones - Part 2" Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 275-294, 2010 |
E, sulla stessa rivista "Natural Hazards and Earth System Sciences", il 26 febbraio 2010, è stato pubblicato il seguente articolo:
Lisi M., Filizzola C., Genzano N., Grimaldi C. S. L., Lacava T., Marchese F., Mazzeo G., Pergola N. e Tramutoli V., "A study on the Abruzzo 6 April 2009 earthquake by applying the RST approach to 15 years of AVHRR TIR observations", riv. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., nr. 10, 2010, pp. 395-406 .
L'articolo tratta la presenza di anomalie termiche nell'infrarosso (rilevate da satellite) nelle fasi preparatorie del sisma, con riferimento al terremoto dell'Aquila.
E' stato utilizzato un metodo RST, (Robust SatelliteTechnique) testato negli ultimi 15 anni di AVHRR (Advanced Very High Resolution Radiometer).
[Info: Renzo Cabassi. Fonti:1) http://www.iwf.oeaw.ac.at/en/publications/co-authored-presentations.html;2) http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/special_issue102.html: 3) http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/10/395/2010/nhess-10-395-2010.html]
Lisi M., Filizzola C., Genzano N., Grimaldi C. S. L., Lacava T., Marchese F., Mazzeo G., Pergola N. e Tramutoli V., "A study on the Abruzzo 6 April 2009 earthquake by applying the RST approach to 15 years of AVHRR TIR observations", riv. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., nr. 10, 2010, pp. 395-406 .
L'articolo tratta la presenza di anomalie termiche nell'infrarosso (rilevate da satellite) nelle fasi preparatorie del sisma, con riferimento al terremoto dell'Aquila.
E' stato utilizzato un metodo RST, (Robust SatelliteTechnique) testato negli ultimi 15 anni di AVHRR (Advanced Very High Resolution Radiometer).
[Info: Renzo Cabassi. Fonti:1) http://www.iwf.oeaw.ac.at/en/publications/co-authored-presentations.html;2) http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/special_issue102.html: 3) http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/10/395/2010/nhess-10-395-2010.html]
Febbraio 2010- Un nuovo interessante articolo sull'impatto di Tunguska
Bill Napier and David Asher, "The Tunguska impact event and beyond", riv. A&G, Vol. 50, Feb. 2009, 1.18-26
Il presente articolo è disponibile alla URL:
http://www.arm.ac.uk/preprints/2009/539.pdf
23 Febbario 2010- L'osservatorio di Medelana (Bologna) riprende il suo primo Sprite
Dall'osservatorio ABB di Medelana (Bologna), l'astrofilo Lorenzo Barbieri ha ripreso due eventi Sprite, per la prima volta.
Le immagini ed i suoi commenti sono disponibili alla URL:
http://meteore.forumattivo.com/sprites-f24/tle-20100223-233229-ut-t847.htm
Con questo rilevamento ottico sono già quattro le stazioni sul territorio della sola provincia di Bologna ad aver raccolto immagini di eventi TLEs (due di queste sono le stazioni SOSO del CIPH).
[qui a lato una delle immagini catturate da L. Barbieri]
[Info: Renzo Cabassi]
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