lunedì 20 aprile 2009

ULTIME NOTIZIE SPRITE (ITALIA, ISRAELE, FRANCIA)

10 aprile 2009. TLE DALLA STAZIONE SOSO DI BOLOGNA E QUELLA DI FERRARA

Un evento transitorio luminoso (TLE) isolato è stato catturato dalla nostra stazione SOSO di Bologna e da quella di Ferrara.
E' la prima volta che in Italia un TLE è stato rilevato da due osservatori contemporaneamente.
In un primo momento si era sospettata la possibilità che l'evento potesse essere un raro Blue Jet, poi i primi calcoli hanno escluso per via dell'altitudine abbastanza elevata, della direzione verso il basso, e della più breve durata dell'evento che potesse trattarsi di un tale fenomeno.
Si tratterebbe quindi di uno sprite a colonna isolato.

Rilevamento stazione SOSO, Idice, Bologna:

http://www.ciph-soso.net/archivio/2009_04_11_05/AVI/2009_04_10_18_56_15.avi

Rilevamento stazione Ferrara, Ferruccio Zanotti:

http://www.ciph-soso.net/FE2008/M20090410_185627_Ferrara_Mi.avi











Maggiori dettagli sull'evento :
http://ciph-soso.blogspot.com/2009/04/italian-meteor-and-tle-network-primo.html

[Info: CIPH/SOSO; Ferruccio Zanotti]

ALTRI SPRITES IN ISRAELE DA ILAN SCIENCE TEAM

In questo stesso periodo continua l'attività di rilevamento TLE in Israele, vedi ad es. l'8 aprile 2009:
http://ciph-soso.blogspot.com/2009/04/tle-registrati-in-israele-da-ilan.html

[Info: Renzo Cabassi, CIPH]

ARTICOLO DIVULGATIVO SU TLE (in francese)

Per chi legge il francese, qui:

http://documents.irevues.inist.fr/bitstream/2042/23631/7/meteo_2009_64_20.pdf

è disponibile l'articolo di divulgazione scientifica

Soula, Serge; & Van der Velde, Oscar (2009, février). Phénomènes lumineux transitoires au-dessus des orages: observation et conditions de production. La Météorologie 64, 20-31

L'articolo è corredato da alcuni video disponibili qui:

http://documents.irevues.inist.fr/handle/2042/23631?mode=full

[comunicazione Roberto Labanti]

giovedì 16 aprile 2009

I PRECURSORI SISMICI LUMINOSI: nota retrospettiva storica di Cristiano Fidani

La tragedia del terremoto in Abruzzo ha riaperto, come accade dopo ognuno di questi eventi catastrofici, un dibattito (immobile, almeno a livello dei media, giornali e televisione) che tende a focalizzarsi sugli aspetti sensazionalistici del momento senza andare in profondità di quanto parte degli studi sui terremoti sta mettendo in luce in ambito scientifico.
Vi è una lunga tradizione di studio dei precursori sismici, che l'esperto Cristiano Fidani riprende puntualmente con dovizia di dati storici sulle pagine web del CIPH.
In questi studi per la compresione di queste anomalie elettromagnetiche una buona parte assume inportanza la validazione di certe testimonianze di luci e luminosità, prima durante e dopo il sisma (EQL).
In questa nota Fidani fa specifico riferimento alle luci sismiche di Reggio Calabria e Messina a cento anni dal terremoto del 28 dicembre 1908:

http://www.itacomm.net/EQL/2009_Fidani-nota.pdf

Dalla comprensione dei meccanismi complessi di innesco dei terremoti e dalla validazione e correlazione dei diversi precursori sismici, si potrà giungere un giorno alla previdibilità dei terremoti.

[redazione Nico Conti; fonte Renzo Cabassi, CIPH/SOSO]

mercoledì 8 aprile 2009

L’EDIFICIO CHE RESISTE AI TERREMOTI (comunicazione IVALSA CNR)

Premessa
La tragedia del terremoto, non ancora conclusa, in Abruzzo, sta attirando l'attenzione di tutta l'opinione pubblica sui modi per prevedere e per far fronte ai terremoti.
Il nostro CIPH è sempre stato attento allo studio dei precursori sismici (con particolare riferimento alle cosiddette luci sismiche, EQL).
Sappiamo che sui precursori sismici vi è un enorme lavoro di ricerca da fare, già a partire dal fatto di dimostrarne scientificamente l'esistenza, catalogarli, monitorarli, e fare correlazioni statistiche, e sappiamo anche che pochi studiosi nel mondo (con molti dei quali siamo in contatto) stanno sviluppando da anni un lavoro difficile, e talvolta ignorato, in questo campo.
In attesa che maggiori risorse vengano dedicate alla comprensione e previdibilità dei terremoti, poniamo la nostra attenzione sui modi nuovi di costruire.
Ancora una volta gli italiani dimostrano di "saper fare"; allego una comunicazione del IVALSA CNR, a proposito della "casa di legno" (in realtà parliamo di tecnologie del legno).

[Nico Conti]

L’EDIFICIO CHE RESISTE AI TERREMOTI

Si chiama Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme) la casa – di legno – che resiste ai terremoti. Un prototipo messo a punto da Ivalsa-Cnr insieme alla Provincia di Trento e testato con successo un anno fa in Giappone. Un progetto tutto italiano che potrebbe cambiare il modo di costruire le case in tutto il mondo

Il tragico episodio avvenuto in Abruzzo dimostra quanto possa risultare imprevedibile e distruttivo un terremoto, ma evidenzia anche in modo inequivocabile la necessità di applicare efficaci criteri di sicurezza alla progettazione degli edifici per prevenire la perdita di vite umane e salvaguardare il patrimonio abitativo. Eppure forse non tutti sanno che le conoscenze e le tecniche esistono già, e possono non essere affatto costose.
La conferma viene dai laboratori dell’Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki, in Giappone, dove alla fine del 2007 una casa di legno di sette piani e 24 metri di altezza realizzata dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Ivalsa-Cnr) di San Michele all’Adige (Trento) ha resistito con successo al test antisismico considerato il più distruttivo per le opere civili: la simulazione del terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 sulla scala Richter), che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone.
Mai prima al mondo una struttura interamente di legno e di tali dimensioni aveva resistito a una simile forza d’urto. Il test è il risultato finale di studi e ricerche durate cinque anni che hanno individuato nella combinazione di materiali e connessioni meccaniche del prodotto “Sofie” la tecnica costruttiva ideale contro i terremoti. Si tratta di un sistema (detto anche X-Lam, Cross Laminated Timber) ideato una decina d’anni fa in Germania ma sviluppato e perfezionato in Italia, che si basa sull’utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 centimetri incollati a strati incrociati.
La ricerca condotta da Ivalsa-Cnr, grazie a un progetto di ricerca finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, ha dimostrato in modo definitivo l’assoluta affidabilità e sicurezza, oltre al valore aggiunto in termini di comfort abitativo, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente, del legno come materiale per l’edilizia: una valida alternativa ai metodi costruttivi tradizionali, in acciaio o muratura, e soprattutto un’alternativa economica, visto che, a parità di costi, le prestazioni e i rendimenti sono migliori. Il test effettuato al Nied di Miki sulla casa a sette piani segue un’analoga prova condotta dall’Ivalsa-Cnr nel luglio 2006, sempre in Giappone, su una casa di tre piani, e una simulazione di incendio nella quale l’abitazione è riuscita a conservare intatte le sue proprietà meccaniche e inalterata la propria struttura portante dopo oltre un’ora di fuoco.
Il primo esempio di rigorosa applicazione della tecnologia Sofie a un edificio pubblico è in fase di realizzazione a Trento, con un collegio universitario di 5 piani che ospiterà – in piena sicurezza – circa 130 studenti.

Fotografie e video del test sono disponibili nell’apposita sezione su www.progettosofie.it e su http://www.youtube.com/watch?v=pI3tMQ20mzs, altri filmati su richiesta.

San Michele all’Adige, 7 aprile 2009

Chi: Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ivalsa-Cnr)
Che cosa: Test antisismico SOFIE (progetto Sistema Costruttivo Fiemme) su casa di legno a sette piani
Contatto: Maria Giovanna Franch, Ivalsa-Cnr, Tel. 0461 660220 – 349 8040498, e-mail franch@ivalsa.cnr.it

[info: Renzo Cabassi, CIPH; fonte: IVALSA CNR]