domenica 9 gennaio 2000

IL CASO VOREPPE: INCONTRO RAVVICINATO O PALLONCINO?

IL CASO VOREPPE (ISERE, FRANCIA): IR-2 O PALLONCINO?

Raccolta di dati circa il famoso caso Voreppe, un Ufo senza dubbio molto ravvicinato, che l'Ente SEPRA (del CNES) in seguito ad indagine ha identificato come un palloncino a elio in forma di cocinella: conclusione molto dibattuta [all'attuale conoscenza dei fatti il caso resta non identificato].

Voreppe, 6 Settembre 1998, verso le ore 20,00
Testimoni: Sigra. G. e Sig. P. G. (coppia di circa 30 anni), il loro bambino Y. (anni 3) e la nonna (anni 50), e probabilmente un automobilista rimasto ignoto.
Co-testimoni: i coniugi B. ed i coniugi E. & M. F.

La sera dell'avvistamento
Si potrebbe dire che tutti conoscono i fatti, largamente diffusi dall'ufologia francese, anche via internet. La sera del 6 Settembre 1998, domenica, a Voreppe, un villaggio di montagna a 21 chilometri nord-ovest di Grenoble, un Ufo di color acciaio sorvola la località.
La notizia viene trasmessa per la prima volta l'11 settembre 98, dalla maggior parte della stampa, dopo essere stata riportata dall'agenzia AFP. Una famiglia di Voreppe, in Val d'Isere, si accorge dell' Ufo luminoso, che sorvola il giardino dei vicini: sono le ore 20,00. I testimoni sono una giovane coppia, la nonna e un bambino di 3 anni.
Il Signor G. (5) sta cercando dei fichi nel fondo del suo giardino, mentre le donne ed il bambino avvistano l'oggetto mentre attraversano il giardino (7 p. 36). Il loro sguardo è attirato è attratto da un oggetto ovale che dondola 2 metri sopra sopra il ciliegio (7 p. 36)
Siamo in una casa di viale [...] a Voreppe (6).
Madre e figlia riportano che l'oggetto, sferico e luminoso (in altri casi ovale, vedi indagine SOS-OVNI), avrebbe avuto secondo loro una dimensione compresa tra i 6 o 7 metri (1), e sarebbe stato in volo stazionario a qualche metro sopra il ciliegio dei vicini .
Entrambe guardano questa massa senza poter distogliere lo sguardo "come ipnotizzate" (7 p. 36).
La descrizione dell'oggetto fatta dai testimoni a SOS-OVNI sarebbe alquanto dettagliata: "di colore grigio scuro, con una luce rossa non accecante sopra" ; inoltre l'oggetto possiede delle protuberanze come " tre zampe" su ogni lato, che terminano in fondo come delle "pinze da zucchero" (7 p. 36).
La figlia avrebbe visto ancora ciò che descrive come "una piccola finestra sul lato destro dell'oggetto", mentre la madre suppone di aver visto "molti oblò" (7 p. 36).
L'oggetto sarebbe situato ad una altezza angolare di circa 60 gradi, e darebbe la sensazione di un oggetto "pieno" dalla struttura densa (7 p. 36).
Il marito richiamato dalle due donne osserva, intanto, il fenomeno da un'altro punto di vista. Dal suo punto di vista constata altri dettagli: il "ripiegamento" delle appendici e la scomparsa della luce rossa sopra l'oggetto (7 p. 36).
La moglie ha avuto il tempo di prendere la telecamera che era poggiata sul televisore e passarla al marito che ha potuto filmare l'oggetto già allontanatosi, mentre sparisce dal campo visuale, in lontananza; poco prima aveva oscillato e poi sorvolato le loro teste (3). Nella versione dei fatti raccolta da SOS-OVNI è il marito che va a cercare la telecamera (7 p. 36)
Il fenomeno infine si allontana in direzione di Vercors, dolcemente, scomparendo agli occhi dei 3 testimoni adulti. Il bambino di tre anni, assiste alla partenza dell'oggetto dicendo: "aeleo, aeleo" (aereo).
L'oggetto da 10 metri d'altezza circa avrebbe sorvolato le teste dei 3 testimoni allontanandosi velocemente, almeno secondo quanto dichiarato dalla brigata della gendarmeria al giornalista Jean-Marie Decorse (2).
La "fine del fenomeno" risulta in un filmato di circa 2 minuti. Il marito chiederà ai vicini, informati del fatto, di poter filmare dal loro balcone, ma da quel momento solo un piccolo punto sarà visibile (3).
I vicini sarebbero i coniugi F. (14).
Tutta l'osservazione è durata molti minuti.
L'impatto emozionale è stato importante, quella notte i testimoni non riescono a dormire, sotto lo schock dell'osservazione (7 p. 37).
Secondo i testimoni, un automobilista (sconosciuto) si sarebbe fermato vicino alla casa per osservare il fenomeno (7 p. 37).
La gente del paese ora chiama la casa dei testimoni "la casa dei fantasmi" (7 p. 37).
Subito, il giorno dopo, i testimoni hanno contattato la gendarmerie di Voreppe, che come di prassi ha aperto un'inchiesta.

7/8 Settembre 1998: inizia l'indagine del Sepra
La coppia testimonierà alla gendarmerie locale il 7 Settembre. Viene informato anche l'ufficiale superiore della gendarmerie dell'Isere. Jean Jacques Velasco responsabile del SEPRA invia due inquirenti sul luogo.
Martedì 8 settembre, entra subito in scena il SEPRA "pubblicamente" attraverso i suoi specialisti che prelevano due rami del ciliegio bruciati da un "irradiamento intenso" della sfera luminosa, questo almeno stando ai giornali dei giorni successivi.
Il fenomeno aereo avrebbe prodotto delle "perturbazioni elettromagnetiche", che avrebbero "calcificato" i rami della pianta da frutto ( 7 p. 33), dettaglio peraltro negato dai testimoni durante l'inchiesta di SOS OVNI (7 p. 37).
Il realizzatore del film, il marito, riceve l'ordine di consegnare il filmato da parte degli inquirenti del SEPRA.
Sul ciliegio sarebbero state constatate delle tracce di "combustione" (almeno stando ai giornali), le testimonianze concorderebbero e si sarebbe in presenza di un filmato analizzabile (13 e 2).
La vicina avrebbe constatato poco prima dell'avvistamento dei disturbi di ricezione alla televisione; chiaramente impossibile stabilire se si tratti si coincidenza o meno (7 p. 37) ; nel mese di marzo 1999, LDLN (l'associazione Lumieres Dans La Nuit) , parlerà di due vicini, in due abitazioni diverse (9). Sarebbero i coniugi B. (13) ed i coniugi F. (14) ad aver avuto entrambi i disturbi alla televisione, all'ora dell'avvistamento: un malinteso dei giornali che hanno riportato la notizia?
Una coppia, i coniugi B., i vicini proprietari del ciliegio sul quale ha sostato l'Ufo, avrebbero confermato al Dauphine Libere (11-9-98) dei disturbi dell'immagine televisiva come "quelli che si producono durante una tempesta", solo che quella sera faceva un tempo magnifico a Voreppe (13)
Quindi l'ex-GEPAN ora SEPRA (Service d'Expertise des Phenomenes des Rentrees Atmospherique), facente parte del CNES, trova il caso interessante ed apre una inchiesta: dei campioni sarebbero stati prelevati e si sarebbe avviata l'analisi tecnica del filmato, Il Dauphine Libere dell'11 Settembre 98 dirà attraverso il suo giornalista che nel pomeriggio del secondo giorno uun responsabile del "Cnes" interrogato per telefono avrebbe confermato il caso come "molto interessante". Le testimonianze multiple e diversi altri elementi, tra i quali un filmato analizzabile, farebbero escludere l'ipotesi di una "allucinazione collettiva", anche se è troppo presto per trarre qualsiasi conclusione (13).
J.J. Velasco menziona tra l'altro un grande nervosismo da parte dei testimoni e che in particolar modo la bambina sembra turbata.

11 Settembre 1998, il Caso diventa pubblico
Come abbiamo già detto in questa giornata di settembre il caso diventa di pubblica opinione, e dopo la nota dell'agenzia AFP viene divulgato da altri giornali, tra i primi il Dauphine Libere.
In seguito il redattore dell'articolo del Dauphine Libere dichiarerà a J.P Troadec di SOS-OVNI, qualche ulteriore dettaglio: "...un oggetto sferico probabilmente metallico e incandescente ed in volo stazionario a circa due metri dal ciliegio... l'Ufo di un diametro dai 5 ai 7 metri, si solleva in aria e sparisce in direzione di Vercors... Il ciliegio è stato 'passato al pettine sottile'. "Sono stati raccolti dei rami bruciati dal calore... quanto alla vicina (è sopra il suo terreno che è stato visto il fenomeno) mostra il suo ciliegio decapitato dagli scienziati" (7 p. 34).
Secondo il Dauphine Libere sarebbero stati raccolti per due giorni a partire dal martedì, da due specialisti del CNES i rami bruciati, le testimonianze e soprattutto visionato il film come già abbiamo accennato (13).
La redazione del giornale prudentemente riporta a J.P.Troadec il fatto che "i testimoni speravano monetizzare la loro testimonianza", ma che a parte questo dettaglio il testimone è parso credibile. (7 p. 34)
Il caso viene anche riportato dal giornale radio di France Inter alle 13,25 e J.J. Velasco responsabile del Sepra viene intervistato dal giornalista G. Courchelle.
In serata nel suo telegiornale delle 20 France 3 riassume l'avvenimento e raccoglie i commenti di J.J. Velasco, che con l'aiuto di un disegno, spiega ai telespettatori ciò che i testimoni hanno visto, una sorta di oggetto discoidale con delle "asperità" che i testimoni hanno definito come "zampe". Sembra di capire che il caso sia eccezionale (2).
Alla fine dell'intervista a J.J. Velasco il noto giornalista di France 3 afferma che il video è vietato al pubblico, e alcuni ufologi pare abbiano raccolto l'informazione (per noi non verificata) che sarebbe stato consigliato ai testimoni di non fare troppo rumore con i media o con gli ufologi, ciò potrebbe anche essere comprensibile, al fine di non influenzare eventuali testimoni non ancora venuti allo scoperto (3). Sempre in questo giorno la gendarmerie trova dei nuovi testimoni (la famiglia che avrebbe rilasciato in aria un pallone-cocinella) di cui si parla più avanti (3).
Quel giorno 6 settembre, secondo i dati metereologici c'era poco vento (>2 m/s). L'insieme di questi elementi avrebbe permesso al Sepra di ricostruire la traettoria dell'oggetto e trarne le conclusioni.
Sabato 12 Settembre 1988: La "soluzione" del caso
Sul sito di France 2 viene diffusa la notizia, appena il giorno dopo le dichiarazioni di Velasco, che il caso di Voreppe è stato risolto.
Si tratterebbe di un palloncino gonfiato ad elio di circa 1 metro. Le perplessità sono molte. Solo il giorno prima J-J.Velasco aveva dichiarato che lo studio del filmato avrebbe preso uno o due mesi; se la conclusione è quella del "palloncino" molti presumono che allora il filmato potrà essere liberamente visionato (3).
E le tracce di "combustione" sul ciliegio? Molti si domandano che fine hanno fatto (3).
Domenica 13 Settembre 1998: continuano le conferme ufficiali dell'ipotesi pallone "cocinella"
Il 13 Settembre 1998, un articolo del Dauphine Liberè (nr. 2364) ci apprende che dopo 6 giorni di ricerche la Sepra ha identificato la forma sferica in un pallone con forma animale di un metro di diametro circa, gonfiato ad elio, questo che sarebbe in contraddizione non solo con la testimonianza visiva, ma anche con le immagini del filmato prese a breve distanza (4), che però nessun privato ha ancora visionato.
Una trasmissione della radio francese "Les Secrets de l'Etrange", su Sud Radio diretta da Mr Lignon (del Groupe d'Etude des Phenomenes Paranormaux) e da Luis Benhedi, intervista J.Jean Velasco, del Sepra. E' domenica mattina. Velasco si dilunga sul caso confermando trattarsi di un pallone per bambini gonfiato con elio (3).

Giovedì 25 Settembre 1998 alcune nuove informazioni
Dopo due settimane dalla dichiarazione del caso Voreppe, nessuna notizia nuova filtra, tranne che i giornali pubblicano il nome di alcuni testimoni secondari. Il Sepra ormai trovata la soluzione tace, anche se corre voce che qualche "privilegiato" abbia potuto visionare il filmato, l'informazione giunge da oltreoceano, e parebbe che qualcuno dei testimoni fuori-campo affermi: "guarda, si direbbe un filo che pende [dall'oggetto]" (3).
Si tratterebbe quindi di un pallone per bambini di forma animale, la cocinella appunto. Questo pallone misurerebbe poco più di 80 cm (max. un metro di diametro). La sua forma e la sua collocazione in rapporto al sole che tramonta sarebbero state all'origine della confusione. Nessuna traccia di combustione, queste in particolare sarebbero nate da errori contenuti nell'agenzia AFP, e poi divulgati dai giornali (3).
In breve un concorso di circonstanze eccezzionali ed imprecisioni.
Tre persone situate a circa 10 metri dall'oggetto, avrebbero scambiato un palloncino da festa paesana in un Ufo dai 4 ai 7 metri di diametro, secondo i dati riportati dalle varie fonti (1), e ciò sarebbe avvenuto con una luce relativamente buona.
Una famiglia di Voreppe avrebbe informato la polizia che i loro figli avevano rilasciato quel giorno un pallone "di un metro di diametro a forma di cocinella". Siccome la notte stava calando i testimoni avrebbero, tutti, mal interpretato le dimensioni e le caratteristiche dell'oggetto, e quando sarebbe stato ripreso l'oggetto esso si sarebbe trovato già ad una certa distanza. Questa informazione circa nuovi testimoni, ovvero i proprietari del palloncino, sarebbe stata data dalla gendarmerie a J.J.Velasco l'11 Settembre 1998 (3).
Sempre secondo il Sepra, una voce di donna nel filmato direbbe "sembra una cocinella" e pure una cordicella dondolerebbe sul "pallone" nel filmato (4).
Sabato 21 Novembre 1998: Parlano i testimoni!
Mentre in un reportage di qualche minuto diffuso dalla televisione pubblica France 2 J.J. Velasco conferma le conclusioni del 12 Settembre, i testimoni del caso decidono finalmente di rispondere alle domande. Per loro non si può affatto parlare di un pallonecocinella. I testimoni inoltre affermano che l'oggetto li avrebbe sorvolati a qualche metro dalle loro teste. Questo elemento era stato dichiarato dai testimoni anche durante l'inchiesta di SOS OVNI. Nell'occasione viene mostrato un pezzo del filmato (3), probabilmente un quarto della durata dell'intera ripresa.
Che la spiegazione finale del Sepra abbia indisposto i testimoni, irritati dalla spiegazione del pallone è anche evidente nell'inchiesta di SOS-OVNI infatti il testimone ha anche interpellato un fabbricante di palloni per avere qualche tipo di informazione circa palloni di 6/7 metri con la forma di cocinella: niente.
L'unica informazione a proposito di palloni ad elio ad uso pubblicitario viene dalla stessa indagine di SOS OVNI. Nella regione c'è un fabbricante di palloni pubblicitari di taglia variabile che vengono collocati davanti a cinema o discoteche. Ne esistono anche di forma rotonda o ellittica. La loro principale caratteristica è di emettere una forte luce (30.000 w per 30.000 metri quadrati). Interpellato il direttore responsabile (PDG) della società Airstar di Poisat, egli dichiara di aver seguito la faccenda da lontano, e che comunque non può trattarsi di loro "prove", dato che i loro collaudi vengono svolti all'interno, oppure a Brie-et-Angonnes (Isere) (7 p. 37).
Primi di Febbraio 1999: SOS-OVNI ed il filmato
All'inizio del 1999 io e l'amico Philippe Huleux, abbiamo inviato una serie di domande all'inquirente di SOS-OVNI Troadec al fine di avere qualche delucidazione, ma alla data del 15 Febbraio 1999 non avevamo ancora ricevuto alcuna risposta. Pertanto P. Huleux mi comunica che SOS OVNI sarebbe venuta in possesso (non si sa ancora come) di una copia del filmato (8), sul loro sito Web sono presentate 2 immagini dell'oggetto di Voreppe già in lontananza. A dire il vero da queste due immagini su internet si può dedurre ben poco.


















24 Gennaio 1999: alcune domande all' inquirente Jean Pierre Troadec di SOS-OVNI
Come accennato, io ed P. Huleux ci siamo permessi di porre alcune domande via e-mail a J.P. Troadec di Sos-Ovni. In realtà mi ponevo molti dubbi circa la percezione dell'oggetto di Voreppe.
Le due testimoni da pochi metri avevano osservato l'oggetto avendo l'impressione che fosse due metri sopra il ciliegio e di dimensioni relativamente grandi (fino a 7 metri secondo le diverse fonti).
Solo considerando questi testimoni era molto difficile credere che una piccola "coccinella" di meno di un metro potesse essere stata interpretata in quel modo da una breve distanza e con ancora buona visibilità.
Non parliamo del bambino di tre anni che lo percepisce come un "aereo", il bambino ha tre anni e non è certo il massimo per una testimonianza, ammettiamo pure. Dimentichiamoci poi che il signor G. avrebbe osservato la scena da una diversa posizione in fondo al cortile (prima di filmarlo). Tralasciamo poi che un automobilista più lontano si sia arrestato per osservare il fenomeno.
Troppe cose messe insieme rendevano l'ipotesi palloncino (a così breve distanza) estremamente inverosimile.
Dobbiamo anche ricordare che dopo essere stato "immobile sopra il ciliegio" l'oggetto lentamente si è allontanato. Un disegno che avevo fatto con i pochi dati a disposizione, ed inviato a Huleux, sembrava confermare che se anche fosse stata possibile una cattiva percezione di quel tipo da parte delle due testimoni una triangolazione delle altre testimonianze rendeva improbabile la situazione.
Poi, una volta che l'oggetto si muoveva, questo "quadretto percettivo" veniva a sconvolgersi irrimediabilmente.
Un parere, il mio, comunque non una certezza!
Le domande poste via e-mail a J.P. Troadec erano in sintesi queste:
1)Quale era la distanza esatta dei testimoni rispetto al ciliegio.
2) Distanza dell'automobilista che si era fermato, rispetto al ciliegio,
3) Altezza del ciliegio.
4) Distanza tra i testimoni.
5) Ci si domandava anche se un piano in scala fosse stato realizzato.
6) Volevamo poi sapere se il filmato era stato restituito ai testimoni.
7) Infine una curiosità: sapere se i testimoni fossero stati intervistati separatamente.

24 Febbraio 1999: la risposta di J.P.Troadec
Molto brevemente ci rispondeva Troadec, circa un mese dopo, dandoci questi elementi:
1) Distanza tra i testimoni meno di mezzo metro (0,40 cm).
2) Distanza automobilista/ciliegio: circa 20 mt.
3) Altezza ciliegio: circa 5 mt.
4) distanza testimoni/ciliegio: circa 5 mt.
5) Nessun piano in scala è stato realizzato, solo un disegno della disposizione del luogo.
6) Il filmato non è stato restituito ai proprietari dalle autorità, ma questo potrebbe succedere nel prossimo futuro.
7) I testimoni non sono stati interrogati separatamente. Essi erano inquieti ed hanno preferito restare insieme, cosa comprensibile nelle inchieste "delicate". La scelta è stata vederli insieme o non vederli per niente.
8) Il disegno visto in TV non era una ricostruzione diretta dei testimoni, ma delle autorità.
Troadec poi ci preannuncia un "tentativo di analisi delle immagini" dei clichés del film-video che comparirà nel prossimo Phenomena (la rivista di Sos-Ovni). I risultati sembrerebbero a suo dire sorprendenti.
I dubbi restano tanti, sopratutto ora che abbiamo qualche dato in più! E' da rilevare ad esempio che a questa data non avevamo ancora annotato il sorvolo dell'oggetto da parte dei testimoni, un elemento che sconvolge ancora se possibile quello che io chiamo il "quadretto percettivo", che avrebbe, a mio parere una sua validità se ci trovassimo con un solo testimone ed un oggetto più o meno immobile, o che si allontana in modo diverso da quello descritto dai testimoni.

L'associazione Lumiere Dans La Nuit (LDNL) il mese di marzo 1999
L'amico Huleux, il 19 Aprile 1999 mi comunica che LDLN ha sviluppato un breve riassunto del caso Voreppe (nel quadro dell'ondata francese di quel periodo), che non aggiunge granché agli elementi già in nostro possesso, facendo comunque riferimento a fatti di seconda mano, e non ad una inchiesta sul terreno così come aveva fatto SOS-OVNI (9).
LDLN avanza dubbi sulla spiegazione data dal SEPRA (il pallone ad elio), affermando che molte "spiegazioni artificiali" degli ultimi 20 anni renderebbero necessaria una certa prudenza. LDLN si domanda: "Possono tre adulti simultaneamente, prendere il pallone di un bambino per "un oggetto metallico, incandescente, da 5 a 7 metri di diametro?". LDLN si guarda bene dal rispondere a questa domanda categorica precisando giustamente: "L'abbiamo detto e ripetuto, da diversi anni, che dei testimoni, confrontati con uno spettacolo insolito, possono frequentemente avere tendenza a sopravvalutare le misure apparenti di un fattore che può facilmente essere superiore a 10 volte. E' vero che questa constatazione concerne essenzialmente osservazioni a grande distanza (oltre 60-100 metri), ciò che non è il nostro caso".
Personalmente, come già detto altrove, a questo dubbio si somma anche il fatto che i testimoni osservavano l'oggetto da diverse posizioni, e che l'oggetto era da un certo punto in poi in movimento.
Questi elementi, a cui non accenna LDLN, rendono l'errata interpretazione ancora più difficile.
Infine LDLN si pone una serie di domande che non mi sembrano così rilevanti, e che possono avere risposte banali:
1) Perchè il "pallone" rimasto a lungo immobile, avrebbe iniziato a muoversi una volta che i testimoni si sono incominciati ad interessare a lui?
2) Perchè il Sepra ha impiegato ben 4 giorni per riconoscere nell'immagine video un semplice pallone?
3) Possono due vicini dei testimoni (che abitano in case diverse) aver avuto delle immagini parassite sui loro televisori, solo sul semplice effetto di una coincidenza fortuita?
4) Che fine hanno fatto le "intense vibrazioni verticali", menzionate solamente da un giornalista locale (2)?
LDLN non vuole rigettare troppo sistematicamente le conclusioni del SEPRA; "Non è perchè il SEPRA dice una cosa che il suo contrario è necessariamente vero" afferma il redattore dell'articolo, facendo comunque trapelare i dissidi esistenti tra l'ufologia "privata" e quella "pubblica" francese.

Aprile 1999, SOS-OVNI commenta il filmato di Voreppe su Phenomena (10)
La nota associazione francese Sos-Ovni, così come preannunciatoci via e-mail nel mese di febbraio, rilancia le immagini del filmato di Voreppe (filmato di circa 2 minuti).
Innanzi tutto ci ricorda che nel momento in cui il SEPRA aveva clamorosamente chiuso il caso, detto filmato non era stato visionato che dalle persone dell'organismo, e ne era stata negata la visione alla stampa (poco più di un minuto e circa due migliaia di immagini che avrebbero potuto aiutare l'identificazione del fenomeno).
Poche settimane dopo la dichiarazione di identificazione del SEPRA, Sos-Ovni giunge sul luogo e di fronte ai testimoni restii a consegnare il filmato per una expertise riuscirannno solo a riprendere le immagini dal loro televisore con una telecamera semi-professionale, ottenendo immagini di scarsa qualità.
La sequenza porta incisa la data del 6-Settembre-1998 e le ore 20.08, orario che era stato dichiarato anche dai testimoni. L'immagine presenta un cielo molto luminoso e l'oggetto che si sta già allontanando (mancano immagini del periodo in cui si trovava sul giardino): una massa ovoidale e scura si allontana lentamente. Purtroppo sulla scena non compare alcun riferimento al suolo, rendendo impossibile trarre dal filmato l'identificazione della taglia dell'oggetto che sullo sfondo presenta solo una porzione di cielo.
Su qualche immagine Sos-Ovni nota un movimento ondulatorio, alto-basso, cosa che potrebbe essere caratteristica di un pallone mosso dall'aria per qualche secondo, mentre al contrario non è riscontrabile alcuna struttura o colore che possa essere riferito all' ipotesi del pallone con la forma di cocinella, anche se ciò teoricamente potrebbe essere dovuto alla cattiva qualità del filmato.
Una dei testimoni è udibile nel filmato, malgrado la qualità insufficiente del suono, mentre dice: "Tu... hai visto, alzavo gli occhi... è sopra di noi... è nero e rosso... si direbbe una cocinella... con dei grossi "affari"...e si direbbe che sta ritornando.. no, no...".
Queste parole chiave (rosso e nero... cocinella), si intendono molto bene nel filmato, e sembrerebbero confermare la dichiarazione fatta al SEPRA circa un palloncino a forma di cocinella lasciato da un bambino di Voreppe, proprio quel giorno.
Secondo Sos-Ovni tale dichiarazione registrata è in contraddizione patente con le affermazioni reiterate dei testimoni. Per Sos-Ovni resta un film che solleticherà a lungo l'immaginario collettivo.
Sos-Ovni afferma: "Al di fuori del suo contesto il film potrebbe figurare tra le "buone" sequenze di immagini video di Ufo. Ma un documento estrapolato in tal modo non ha alcun valore. Difficile non vedervi la cocinella che i testimoni hanno pure descritto... in diretta".
Non siamo ancora personalmente convinti, se riassiumiamo i dati di cui disponiamo:
1) Alcuni testimoni avrebbero osservato da poco più di 5 metri un oggetto apparentemente di più di cinque metri, in realtà un palloncino "percepito" 10 volte circa più grande del reale.
2) Il "palloncino" una volta in movimento avrebbe continuato ad ingannare i testimoni, pur trovandosi a pochi metri dagli stessi.
3) Il testimone dal suo punto di vista osserva (tra gli altri dettagli) un oggetto dalla struttura densa, che ripiega le appendici prima di allontanarsi.
4) Il filmato mostra un oggetto, ormai lontano, che forse può in quel momento (e non prima) sembrare una cocinella, ma che ha ben poco di una cocinella almeno sull'immagine video.
Credo che più che di fronte ad una identificazione di un Ufo, in Ifo, siamo di fronte ad una interpretazione-Ifo sulla base di dati, magari ancora insufficienti.
La fretta di tale interpretazione non è chiara.
Nello stesso numero di Phenomena, compare anche un articolo a firma Perry Petrakis circa l'analisi del filmato dove, sottolineando la scarsa qualità delle immagini così come sono state ottenute dagli inquirenti, conferma la sua convinzione che si sia trattato di un palloncino.
Petrakis però onestamente ammette che il filmato non può darci nessuna spiegazione su quanto è stato osservato dai testimoni, e che del resto l'impossibilità da parte di Sos-Ovni a rintracciare il bambino che avrebbe rilasciato il palloncino, non può certo aiutare a migliorare la situazione dell' indagine.
Il filmato per tutta la sua durata mostrerebbe un oggetto con scarsa riflessione dei raggi del sole.
I riflessi sia a destra che a sinistra dell'oggetto mostrano proprio questa mancanza. Il sole era tramontato alle 19.51 ed il fenomeno si stava allontanando alle 20.09. Proprio a dimostrare che l'oggetto è poco riflettente, al contrario di quanto sarebbe supposto con l'ipotesi palloncino (senza dimenticare che i testimoni hanno descritto l'oggetto nero e rosso e poco, o niente, riflettente).
L'oggetto sul filmato sembra avere delle protuberanze ma senza poter definire di che tipo. Petrakis sottolinea come solo l'analisi del filmato originale potrebbe servire come confronto con le testimonianze, cosa che è stata possibile solo al SEPRA. L'ufologo francese pur restando convinto che l'oggetto in questione sia un palloncino-cocinella ammette con una certa onestà che si tratta di una "identificazione per difetto" o meglio ancora una "scorciatoia logica".

Settembre 1999, un lettore scrive a Phenomena a proposito delle analisi di SOS OVNI sul filmato (11)
Agli inizi di ottobre riceviamo a casa il numero 42 di Phenomena (Sos-Ovni), dove nella rubrica "vous dites" il lettore Michel Sittig, di Hayange, scrive: "Mi permetto una critica al vostro nr. 41, a pagina 19: "Circa la difficoltà di analizzare le immagini". Perchè l'equipe di SOS OVNI che si era spostata a Voreppe, non era "armata" di un videoregistratore, invece che una telecamera, per avere una buona copia della copia, essendo l'originale presso il SEPRA? Inoltre la risoluzione delle immagini (animate o meno) sullo schermo, dipendono dalla risoluzione dello schermo e 72 PPI non è il massimo: per lo stesso numero di linee, una televisione di diagonale inferiore ha un PPI superiore. Per lo schermo di un computer, e ugual diagonale, si può avere per esempio 320*200, 640*480, 800*600, 1280*1024 pixels e anche di più... I diversi filtri utilizzati : despeckle, unsharp, emboss, edge detenction, non servono a granché, vista la qualità del film. In questo caso, l'interferenza di tre o quattro immagini vicine avrebbe dato un piccolo risultato... Questa non è che una parentesi e il vostro lavoro rimane un buon lavoro, e se è vero che le prove sono rare, la vostra rivista lo è ancor più".
La redazione della rivista gli risponde: "Il problema del materiale utilizzato durante la nostra inchiesta a Voreppe, mostra un malinteso. Per i testimoni, non era questione di farci parte, in un primo tempo, delle immagini del filmato. In caso contrario è evindente che Sos Ovni Rhone-Alpes sarebbe andata sul posto con un secondo videoregistratore. La telecamera era dunque destinata a registrare l'evolversi dell'inchiesta.
Le immagini sono state in qualche modo 'portate via'. O così o niente.
Detto questo secondo quanto rivelato da Francois Louange che ha esaminato la cassetta originale per conto del CNES, le immagini sono di una qualità pietosa, e non sono utilizzabili dal punto di vista di un'analisi. Per quanto riguarda la risoluzione, il nostro lettore può darsi che confonda quella d'entrata (cattura dell'immagine video, scanner) e quella d'uscita (stampante, flash). Lo schermo non è che un intermediario tra una periferica di entrata e una d'uscita. Ora, qui , noi abbiamo, in entrata, delle immagini riprese di pietosa qualità intrinseca (indipendenti dall'apparecchio di presa). Qualche decina di punti per pollice per centimetro quadrato. Se l'immagine sullo schermo 1024*1280, l'immagine era corretta (dato che l'occhio umano ha una risoluzione che non va oltre i 72 PPI) il flash, lui non ha impresso che le informazioni di cui disponeva. Vale a dire, non un granché. Tale era il senso della nostra esposizione ".

Dicembre 1999; si aggiungono elementi confusi al caso Voreppe
Attraverso una MailingList francese (LFO ) ricevo da P. Mallet il 24 dicembre 1999, un aggiornamento sul caso Voreppe (pubblicato sul Web da France-Ovni) a nome Laurent Fuhrmann, che ha tutta l'aria di un ennesimo approfondimento a tavolino, atto a creare più confusione che chiarezza, nonostante le garanzie della MailingList (12). Furhmann scrive che: "tutto comincia in seguito ad una impressionante pubblicazione messa su Internet dal gruppo ufologico SOS-OVNI France nel corso del Febbraio 1999".
"In data 12 settembre 1998, un collega , membro attivo del Centro Studi OVNI Francia (C.E.O.F.) mi accompagnò sul terreno di Voreppe. Raggiungemmo insieme il P.M.U. del paese, allo scopo di incontrare persone suscettibili di fornirci informazioni. La fortuna era all'appuntamento! Un giovane sulla ventina, originario di Voreppe, ci comunicò dati di primo piano. Ci confidò che madame R. e il suo congiunto erano stati testimoni di un'osservazione, si un Ufo, e che erano riusciti nell'intento di filmarlo per 8 minuti. La cosa più stupefacente è che secondo questa fonte, gli interessati avevano intenzione di vendere il loro film, dato che avevano avuto l'opportunità di farne una copia. Su queste parole ci guidò fino alla residenza di madame B. al... di via... (vedi rapporto del 13 settembre 1998).
In data 25 settembre 1998, Furhmann decide di indirizzare una lettera , con allegato il "suo rapporto di investigazione" destinato alla signora R. e al suo congiunto, allo scopo che questi gli facciano parte delle loro opinioni sulle conclusioni del SEPRA.
La lettera è quella di un ufologo maldestro che in una fase delicata dell'inchiesta, ovvero subito dopo le conclusioni contestate del SEPRA, indirizza parole suggestive che dovrebbero convincere i testimoni a parlare con lui del caso:
"Signora, signore: Siete venuti a conoscenza dell' expertise concernente la vostra osservazione del 6 settembre 1998. Per il CNES le conclusioni sono le seguenti: Errore d'interpretazione, dato che l'oggetto filmato non era che un banale pallone in forma animale gonfiato a elio, di un metro di diametro. Se questo è il caso, non c'è nessun dubbio che l'originale del film vi sia stato restituito. In caso contrario mi permetterete di proporre alcune speculazioni sulle rivelazioni del CNES. -Comunque ci tengo a felicitarvi dato che avete fatto prova di grande abilità malgrado le pressioni ripetitive di cui siete stati vittime. E a ragione! Secondo una persona di Voreppe, incontrata durante la nostra inchiesta, sembrerebbe, dico bene SEMBREREBBE, che una copia sia stata realizzata, prima che l'originatle fosse stato preso dagli agenti del SEPRA. Se questa informazione fosse confermata, e nell'ipotesi che l'originale sia stato definitivamente messo sotto chiave dal SEPRA, voi siete in possesso di un documento che mi interessa al più alto grado, poichè rappresenta la prova che sveglierà il senso di verità dei ricercatori e del pubblico ignaro. Se voi considerate che i fatti relazionati dal SEPRA siano stati discorti a vostra insaputa, io sono a vostra completa disposizione per discuterne. La palla è a voi. Grazie per la vostra comprensione, e nell'attesa di un eventuale contatto da parte vostra, vi prego di accettare i miei più sinceri saluti".
Un esempio di come non debba essere avvicinato un testimone in apertura di un'indagine. Non c'è da meravigliarsi che la lettera non abbia ricevuto risposta, e che siano stati poi i membri si SOS OVNI di lì a qualche mese a poter raggiungere i testimoni ed intervistarli.
Da questo punto in poi le conclusioni di Furhmann sono a dir poco fantasiste e a poco serve indicare che sono solo basate su una sua folgorazione, e che non sono appoggiate su prove alcune. Esse ingenerano inevitabile confusione.
Furhmann contatta il servizio SOS-OVNI, un interlocutore di cui non fa il nome sarà estremamente gentile e gli racconterà della ripresa del filmato davanti alla televisione dei testimoni. Lo informerà inoltre che il film non mostra un granché, se non un piccolo punto nero non-incandescente di circa 4 millimetri di diametro, di forma circolare, filmato a grande distanza con un movimento a scatti e relativamente lento. Come già sappiamo. Ma Furhmann non è soddisfatto della risposta.
A suo parere la frase "si direbbe una grande cocinella!" è stata abilmente "ripresa" dal SEPRA, e ci ricorda, cosa che sappiamo, che in nessun fotogramma l'oggetto è ripreso sopra il ciliegio. A questo punto Furhmann opera un salto logico che non comprendiamo, ed avanza l'ipotesi che SOS OVNI sia stato usato dal SEPRA, per una improbabile manipolazione. Siamo al solito cover-up con debunkers etc.
Sembra quasi, leggendo Fuhrmann, che SOS-OVNI non abbia potuto analizzare il filmato con i testimoni stessi durante l'inchiesta e che questi non abbiano potuto svolgere il loro racconto dettagliato in ogni fase.
Fuhrman giunge addirittura ad affermare che la frase "si direbbe una grande cocinella!" non dovrebbe trovarsi in quei 2 minuti e venti secondi di filmato!
Nel riconoscere la "cocinella" quando l'oggetto è già molto lontano, mentre nulla ha fatto sospettare una "cocinella" durante la percezione dell'oggetto sopra il ciliegio e grande diversi metri, fa pensare a Furhmann che ci sia stato un tentativo da parte del SEPRA di svilire la testimonianza della coppia, il che sarebbe come dire che i testimoni hanno mentito.
Questa domanda è legittima, ma posta in un contesto molto confusionario, dove anche le perturbazioni accusate dalla televisione della signora Brun, sono date come un fatto certamente correlato con la presenza dell'Ufo sopra al ciliegio.
Non si è ancora capito se Furhmann ha mai parlato o meno con i testimoni al telefono, e se abbia mai incontrato questa signora B., la vicina di casa, a Voreppe, durante il 1998, come Furhmann stesso sembrerebbe affermare.
Colgo l'occasione per discuterne con l'amico Huleux e rilanciare l'informazione a SOS OVNI.

Il caso Voreppe si ... incasina, è solo.... il caso di dire
Il 28 Dicembre 1999 a seguito di una vecchia comunicazione ritrovata su internet (UFO UpDates Mailing List) il 21 del mese stesso, messaggio a firma dell'ufologo Gildas Bourdais, decido chi chiedere direttamente chiarimenti all'autore.
Bourdias affermava che J.J. Velasco gli aveva confermato con convinzione che si era trattato di un semplice pallone. Nella sua risposta via email, Bourdais cita anche una confidenza di un giornalista, che avendo potuto visionare il filmato, aveva constatato di persona un filo che pendeva dal pallone, mentre una voce in sottofondo gridava che appunto l'oggetto sembrava una cocinella.
Di questo "filo che pende" l'inchiesta degli inquirenti di Sos Ovni che hanno potuto consultare una copia realizzata dai testimoni, non si fa mai menzione.
A Suivre...

NOTE
1) Le misure indicate sono diverse. Di 4 o 5 metri viene descritto Su OVNIPAGE : http://perso.wanadoo.fr/ovnipage/index33.html. Anche molti dati inviatimi da Philippe Huleux con cui sono in contatto parlano di questa dimensione: Philippe Huleux 29, Chaussée Saint Pierre, 62170, Brimeux, France: email phuleux@nordnet.fr e homepage : http://home.nordnet.fr/~phuleux/ Mentre una "indagine" (a tavolino?) parla di 5 o 6 metri: http://www.multimania.com/cufohn/franceovni/voreppe.htm. L. Furhman, Secret, Res. De Saint Andoche Bat. H, Apart. 14 , 71400 Autun, France. Per ulteriori informazioni in tal senso vedi anche: France-Ovni, email: franceovni@aol.com France-Ovni, Ufo Roundup nr. 39, 27 settembre 1998. Al contrario di tutti gli altri J.P.Troadec di SOS OVNI (http://www.sosovni.com/) sul nr. 40 di Phenomena, parla di 6 o 7 metri (sembrerebbe l'unica inchiesta privata sul luogo).
2) Giornale la DEPECHE DU MIDI 11 Settembre 1998 (vedi Gif articolo), venerdì, giornalista Jean-Marie Decorse.
3) Articolo di Thierry Wathelet, all'URL di UFOCOM: http://www.finart.be/UfocomHq/voreppe.htm.
4) France-Ovni, Ufo Roundup nr. 39, 27 settembre 1998; e-mail: mailto:franceovni@aol.com (editore di France-Ovni Thierry Garnier).
5) Il nome del testimone riportato dall'articolo di Jean Luis Ruchon, nel quotidiano Le progres de Lyon, 15 settembre 98 è stato anonimizzato nella presente versione Blog.
6) Il nome della via è citato dal Dauphine Libere del 11 settembre 98, è stato anonimizzato.
7) J.P.Troadec, di SOS OVNI (http://www.sosovni.com/), articolo sul nr. 40 di Phenomena, "Voreppe, rencontre du second type?".
8) Si trovano due immagini gifs all'indirizzo: http://www.sosovni.com/Framofra.htm
9) Rivista LDLN, nr. 351 (marzo 1999).
10) Phenomena, nr. 41, (Aprile 1999). coordinata da Jean-Pierre Troadec, inquirenti: Aurélien Jambon, Georges-Henry Peyrin; mezzi video : Michel Ferrero.
11) Phenomena, nr. 42 (Settembre 1999), p. 33.
12) Su France-Ovni: Laurent Fuhrmann (Secret), "Annexe au rapport d'investigation sur l'affaire Voreppe (Isere), date du 13 septembre 1998", http://www.multimania.com/cufohn/franceovni/voreppe2.htm.
13) Dauphine Libere, 11 Settembre 1998.
14) Le Progres De Lyon, 12 Settembre 1998.

RINGRAZIAMENTI: Si ringrazia: Philippe Huleux per la collaborazione, Thierry Wathelet (ufologo coordinatore di UFOCOM), per la prima raccolta di dati sul caso, Alessandro Zabini (CISU) per l'analisi svolta insieme del caso. Edoardo Russo (Presidente CISU) per il suo lavoro di collegamento. Jean Pierre Troadec (Sos-Ovni) per le gentili risposte alle nostre domande.

Ultimo aggiornamento 9 gennaio 2000, e successivo adattamento a questo blog.