giovedì 25 febbraio 2010

Febbraio 2010. MISCELLANEA

2009-2010- Nuovi articoli sui precursori sismici del terrremoto del 6 Aprile 2009 all'Aquila
Negli ultimi tempi si assiste ad una certa proliferazione di lavori scientifici che trattano di anomalie dei terremoti.
L'argomento dei precursori sismici è stato per un lungo periodo relegato al folklore popolare o nella migliore delle ipotesi a pochi scienziati più coraggiosi che non hanno disdegnato le testimonianze di fenomeni anomali durante i terremoti.
In periodo recente, anche in conseguenza di eventi tragici, come il terremoto dello scorso 2009 all'Aquila, gli articoli scientifici si sono moltiplicati, ed ad alcuni abbiamo fatto riferimento anche nelle pagine di questo blog ["A qualitative study of the seismo-ionospheric precursors prior to the 6 April 2009 earthquake in L'Aquila, Italy" ; "Electromagnetic signals recorded by Perugia and S. Procolo (Fermo) before the L'Aquila earthquake" ; "Luminous an other non-seismic phenomena associated to the April 6, 2009, L'Aquila earthquake" e "Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones- ­ Part 1"].
Ma questo maggiore interesse degli scienziati non può essere spiegato solo con un astratto interesse per le "possibilità di previsione dei terremoti", ed in questi termini l'argomento resta più una attrazione mediatica che un sincero desiderio di conoscenza.
A mio parere, ma sarebbe oggetto di indagine approfondita, giocano in questo cambiamento in atto (un cambiamento di paradigma?) una serie di aspetti tecnici e sociali: nuove strumentazioni sono utilizzate, le informazioni circa questa boundary-science circolano maggiormente nel collettivo degli scienziati, nuovi fenomeni scoperti di recente aprono la via alla considerazione di processi elettromagnetici complessi che possono riguardare l'alta atmosfera come la bassa atmosfera...
Penso alla recente scoperta degli Sprite e successivamente di altre categorie di fenomeni simili (TLEs).
Questi fenomeni, notevoli sotto diversi aspetti, rendono meno effimeri altri fenomeni più elusivi come lo sono stati le luci sismiche e/o i fulmini globulari.
Di recente è uscito un articolo che ha attirato anche l'attenzione di tecnologi con cui il CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen) si relaziona da tempo, con particolare riferimento alle onde radio (VLF e ULF):

Villante U., M. De Lauretis, C. De Paulis, P. Francia, A. Piancatelli, E. Pietropaolo, M. Vellante, A. Meloni, P. Palangio, K. Schwingenschuh, G. Prattes, W. Magnes, P. Nenovski, "The april, 6, 2009 earthquake at L' Aquila: A preliminary analysis of magnetic field measurements", IAGA 2009, Sopron, Aug 2009 (1).

Questo articolo tratta della possibile identificazione di segnali di anomalie geomagnetiche che precedono l'evento del terremoto.
Nella fascia delle frequenze ULF (Ultra Low Frequency) propone alcune signatures che sarebbero candidate ad essere segni precursori, nell'aumento del rumore di fondo e nel parametro di polarizzazione, ossia il rapporto tra estensione/potenza della componente verticale e di quella orrizzontale, nel mutamento delle caratteristiche dello slope dello spettro di potenza e dimensione frattale, durante la possibile occorrenza di impulsi di breve durata.
Gli Autori di "The april, 6, 2009 earthquake at L' Aquila..." hanno condotto, con tecniche convenzionali di data processing, una analisi preliminare delle osservazioni del campo magnetico messe in atto all'Aquila, durante i mesi precedenti il terremoto del 6 Aprile, focalizzando la loro attenzione nella possibile ricorrenza di caratteristiche simili a quelle identificate in altri precedenti eventi.
Entro i limiti di questa analisi, non sono state riscontrate evidenze circa caratteristiche che siano in sintonia con quelle che in passato sono stati proposti come precursori sismici; in effetti molti degli aspetti delle oservazioni dell'Aquila, che in certi casi appaiono consistenti rispetto aquanto ritrovato in precedenza, sembrano interpretabili in termini di condizioni generali della magnetosfera, e/o di altre diverse sorgenti.

Infine è da aggiungere la serie di articoli comparsa sulla rivista "Natural Hazards and Earth System Sciences" come Numero Speciale della "Journal of the European Geosciences Union", presente alla URL:
http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/special_issue102.html
"Ground and satellite based observations during the time of the Abruzzo earthquake"
[A Cura Di] M. E. Contadakis, P. F. Biagi, and M. Hayakawa


"A pre seismic radio anomaly revealed in the area where the Abruzzo earthquake (M=6.3) occurred on 6 April 2009"
P. F. Biagi, L. Castellana, T. Maggipinto, D. Loiacono, L. Schiavulli, T. Ligonzo, M. Fiore, E. Suciu, and A. Ermini
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 1551-1556, 2009


08 Sep 2009
"Anomalies in VLF radio signals prior the Abruzzo earthquake (M=6.3) on 6 April 2009"
A. Rozhnoi, M. Solovieva, O. Molchanov, K. Schwingenschuh, M. Boudjada, P. F. Biagi, T. Maggipinto, L. Castellana, A. Ermini, and M. Hayakawa
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 1727-1732, 2009


21 Oct 2009
"Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones – Part 1"
K. Eftaxias, L. Athanasopoulou, G. Balasis, M. Kalimeri, S. Nikolopoulos, Y. Contoyiannis, J. Kopanas, G. Antonopoulos, and C. Nomicos
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 1953-1971, 2009


25 Nov 2009
"RST analysis of MSG-SEVIRI TIR radiances at the time of the Abruzzo 6 April 2009 earthquake!
N. Genzano, C. Aliano, R. Corrado, C. Filizzola, M. Lisi, G. Mazzeo, R. Paciello, N. Pergola, and V. Tramutoli
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 2073-2084, 2009


11 Dec 2009
"Strong foreshock signal preceding the L'Aquila (Italy) earthquake (Mw 6.3) of 6 April 2009"
G. A. Papadopoulos, M. Charalampakis, A. Fokaefs, and G. Minadakis
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 19-24, 2010


11 Jan 2010
"Deformation pattern of the 6 and 7 April 2009, MW=6.3 and MW=5.6 earthquakes in L'Aquila (Central Italy) revealed by ground and space based observations"
I. D. Papanikolaou, M. Foumelis, I. Parcharidis, E. L. Lekkas, and I. G. Fountoulis
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 73-87, 2010


14 Jan 2010
"A qualitative study of the seismo-ionospheric precursors prior to the 6 April 2009 earthquake in L'Aquila, Italy"
G. S. Tsolis and T. D. Xenos
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 133-137, 2010


22 Jan 2010
"The 6 April 2009 earthquake at L'Aquila: a preliminary analysis of magnetic field measurements"
U. Villante, M. De Lauretis, C. De Paulis, P. Francia, A. Piancatelli, E. Pietropaolo, M. Vellante, A. Meloni, P. Palangio, K. Schwingenschuh, G. Prattes, W. Magnes, and P. Nenovski
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 203-214, 2010


09 Feb 2010
"Using RST approach and EOS-MODIS radiances for monitoring seismically active regions: a study on the 6 April 2009 Abruzzo earthquake"
N. Pergola, C. Aliano, I. Coviello, C. Filizzola, N. Genzano, T. Lacava, M. Lisi, G. Mazzeo, and V. Tramutoli
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 239-249, 2010


11 Feb 2010
"Unfolding the procedure of characterizing recorded ultra low frequency, kHZ and MHz electromagnetic anomalies prior to the L'Aquila earthquake as pre-seismic ones - Part 2"
K. Eftaxias, G. Balasis, Y. Contoyiannis, C. Papadimitriou, M. Kalimeri, L. Athanasopoulou, S. Nikolopoulos, J. Kopanas, G. Antonopoulos, and C. Nomicos
Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 275-294, 2010


16 Feb 2010
E, sulla stessa rivista "Natural Hazards and Earth System Sciences", il 26 febbraio 2010, è stato pubblicato il seguente articolo:

Lisi M., Filizzola C., Genzano N., Grimaldi C. S. L., Lacava T., Marchese F., Mazzeo G., Pergola N. e Tramutoli V., "A study on the Abruzzo 6 April 2009 earthquake by applying the RST approach to 15 years of AVHRR TIR observations", riv. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., nr. 10, 2010, pp. 395-406 .

L'articolo tratta la presenza di anomalie termiche nell'infrarosso (rilevate da satellite) nelle fasi preparatorie del sisma, con riferimento al terremoto dell'Aquila.
E' stato utilizzato un metodo RST, (Robust SatelliteTechnique) testato negli ultimi 15 anni di AVHRR (Advanced Very High Resolution Radiometer).

[Info: Renzo Cabassi. Fonti:1) http://www.iwf.oeaw.ac.at/en/publications/co-authored-presentations.html;2) http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/special_issue102.html: 3) http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/10/395/2010/nhess-10-395-2010.html]


Febbraio 2010- Un nuovo interessante articolo sull'impatto di Tunguska
Bill Napier and David Asher, "The Tunguska impact event and beyond", riv. A&G, Vol. 50, Feb. 2009, 1.18-26

Il presente articolo è disponibile alla URL:

http://www.arm.ac.uk/preprints/2009/539.pdf


23 Febbario 2010- L'osservatorio di Medelana (Bologna) riprende il suo primo Sprite
Dall'osservatorio ABB di Medelana (Bologna), l'astrofilo Lorenzo Barbieri ha ripreso due eventi Sprite, per la prima volta.
Le immagini ed i suoi commenti sono disponibili alla URL:
http://meteore.forumattivo.com/sprites-f24/tle-20100223-233229-ut-t847.htm
Con questo rilevamento ottico sono già quattro le stazioni sul territorio della sola provincia di Bologna ad aver raccolto immagini di eventi TLEs (due di queste sono le stazioni SOSO del CIPH).

[qui a lato una delle immagini catturate da L. Barbieri]

[Info: Renzo Cabassi]


lunedì 1 febbraio 2010

Gennaio 2010. MISCELLANEA II

2 Settembre 2009. Un'etica universalista negli incontri extraterrestri?
Sulla rivista Acta Astronautica, è stato pubblicato on-line il seguente articolo:
Baum D. Seth, "Universalist ethics in extraterestrial encounter", riv. Acta Astronautica, Elsevier Science (www.elsevier.com/located/actaastro), Londra, 2 Settembre 2009, pp. 617-623.

La rivista Acta Astronautica, oggi diretta da Dr. S. Konyukhov, fu pubblicata per la prima volta nel 1959 e tratta dello sviluppo tecnologico della scienza spaziale e di esplorazione pacifica dello spazio.

In questo articolo Baum (Dept of Geography, Pennsylvania State University, USA) tenta una valutazione di ciò che risulterebbe dall'incontro tra esseri umani e una civiltà extraterrestre, e le possibili conseguenze a partire da una civiltà che distrugge l'altra o le due cività che lottano al fine di suicidarsi per prime.
E' un pò come se gli europei avessero voluto prevedere l'impatto con gli indiani d'America prima ancora di aver scoperto l'esistenza stessa del continente. Chi avrebbero incontrato, con quale etica si sarebbero scontrati?
Abbiamo poi visto che anche quando il contatto si è verificato, ed anche quando i primi missionari hanno incontrato gli indiani, il risultato è stata il convincimento di essere di fronte ad esseri più simili ad animali che ad una civiltà diversa.
E, questa ideologia è continuata a lungo se mai si è interrotta.
Il fatto è che la visione di quei primi coloni era decisamente occidentalocentrica, ed ancora oggi il modo di vederci all'interno del nostro pianeta è ancora viziato da questo tipo di nobrilisme: noi immaginiamo civili solo quelle società basate su un certo tipo di economia-tecnologia-democrazia simile alla nostra.
Nonostante l'esempio negativo che sta davanti ai nostri occhi (guerre, inquinamento, crisi economiche, etc.) noi non riusciamo a vedere nel modus-vivendi di certe società "primitive" e/o "incontaminate" un tipo di civiltà che spesso ha maggior rispetto dell'ecosistema, o del quieto vivere all'interno della loro comunità. Spesso non riconosciamo loro quella umanità che così facilmente riconosciamo ai popoli dei paesi industrializzati o in via di sviluppo.
Così lo sforzo di Baum, che come altri non può fare a meno di partire da un background terrestre di incontri tra civiltà (non ne abbiamo altri), ripete un modello forzatamente generico e antropocentrico sugli extraterrestri che non conosciamo.
Si puo immaginare che siano più o meno simili a noi, più o meno tecnologici, e dotati di una qualche etica universalista, con il rischio di cadere in una elencazione di banalità circa le modalità di questo incontro.
Si esclude che una intelligenza extraterrestre possa esistere in un modo totalmende diverso rispetto ai nostri parametri: invece, perchè no, un esempio estraibile dalla fantascienza potrebbe essere quello di una civiltà extraterestre sotto forma di energia intelligente.
In un caso come questo le pratiche di incontro non sarebbero prevedibili e/o nemmeno concepibili di fronte a tanta differenza, e l'etica , se non la si traduce in pratiche concrete, diventa un concetto così vago da rischiare certe banalità come quella espressa da Baum con il suo "Cavallo di Troia etico" (p. 621).
Ci spiega che gli extraterrestri potrebbero fingere nell'incontro una certa etica, abbracciandola solo per distruggere la nostra civiltà: la possibilità di incontro con una civiltà più forte della nostra, ma anche più bugiarda della nostra (se possibile).
Ben vengano questi articoli, ma lasciano un insoddisfaciente amertume nel dopo-lettura e l'impressione che ne consegue è che l'autore non abbia nemmeno fatto i conti con la ricerca antropologica svoltasi qui sulla Terra, prima di tentare di varcare altri confini culturali.

Gennaio 2010. Esce il secondo fascicolo della rivista di criptozoologia KRAKEN
La rivista KRAKEN del Museo di Zoologia di Losanna (Svizzera) , dipartimento di criptozoologia B. Heuvelmans, esce con il suo secondo numero dopo il successo del numero 1 che ha richiesto una ristampa.
Questo secondo numero è più sostanzioso, per articoli in francese ed in inglese, e cerca di tenere vivo il dibattito circa lo studio degli "animali nascosti".

Qui può essere ordinato il nuovo numero di KRAKEN ed il precedente:

http://www.zoologie.vd.ch/7_Cryptozoologie/Breves_Crypto/Kraken.html


[Info: gli editors di Kraken, Museo di Zoologia, Dip. di criptozoologia B. Heuvelmans, Losanna]




Conferenza di Jader Monari sulle Luci di Hessdalen al Planetario di Milano, il 9 Febbraio 2010
E' in programma per martedì 9 Febbraio 2010, presso il Civico Planetario di Milano "Ulrico Hoepli" una conferenza pubblica di Jader Monari (Istituto di Radioastronomia INAF di Bologna) dal titolo "Hessdalen: i segreti della valle misteriosa".


[Info Renzo Cabassi; fonte: http://ciph-soso.blogspot.com/2010/02/conferenza-di-jader-monari-su-hessdalen.html; nell'immagine accanto: Jader Monari a sinistra assieme a Bjorn G. Hauge dell'
Høstfold University College (Oslo), ad una cena conviviale nello scorso 2009]