martedì 5 febbraio 2013

MONARI A PROPOSITO DI UNA “BATTERIA NATURALE” AD HESSDALEN

Jader Monari, tecnologo presso i radiotelescopi di Medicina, è da diversi anni impegnato nelle misurazioni strumentali del presunto fenomeno luminoso della valle di Hessdalen, insieme all'equipe italiana che coadiuva il Project Hessdalen di Erling Strand e Bjorn G. Hauge.
In un articolo breve, a mo' di dissertazione, sul blog del CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen), insieme a Romano Serra, fisico presso l'Università di Bologna, e Stelio Montebugnoli, direttore dei Radiotelescopi di Medicina e Responsabile SETI Italia, sviluppa una ipotesi elettrochimica, sulla base di alcune prove sperimentali di Serra, dei dati raccolti in diverse missioni e, infine,  delle analisi della geologia della valle norvegese.
L'articolo si intitola “Hessdalen: una perfetta batteria naturale” e vuole essere da stimolo ad ulteriori studi strumentali dei Fenomeni Luminosi in bassa Atmosfera, del tipo di Hessdalen:



Gli Autori non intendono offrire la soluzione definitiva dell’origine dei fenomeni di Hessdalen, ma semplicemente presentare una raccolta di considerazioni fisiche, da correlare ad una ipotesi sulla  natura del fenomeno, basata su sperimentazioni e misure sul campo.
Purtroppo alcune trasmissioni televisive come “Voyager” e “Misteri”, per via della loro tendenza a banalizzare l'attività scientifica e a ipersemplificare, hanno creato una serie di equivoci, circa l'idea di “batteria naturale” espressa dagli Autori.

[Fonte: Renzo Cabassi, CIPH]

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