martedì 27 agosto 2013

23 Agosto 2013. UNA NUOVA STAZIONE DI SKY SENTINEL DI ALL'OPERA SULLA REGGIA DI CASERTA

Giovanni Ascione , uno dei responsabili dello Sky Sentinel, ci informa che una nuova postazione di rilevamento di Fenomeni Luminosi in Atmosfera, è funzionante dal 23 Agosto nella sede della associazione Arma Aeronautica e una telecamera astronomica sul tetto della reggia di Caserta.
Ciò rende più ampia la copertura del cielo del progetto campano Sky Sentinel, che già aveva ottenuto i suoi primi successi.
La nuova postazione ha il suo occhio elettronico orientato verso Sud e dispone di un campo visivo che arriva ben oltre il cielo delle coste della Tunisia e dell’Algeria, lambendo la sponda Nord-orientale della Libia.
Come la precedente installata presso la sede della Protezione Civile di San Nicola la Strada (CE), anche questa concorre ad espandere la rete IMTN (Italian Meteor and Transient Luminous Event Network) aumentando le possibilità di triangolazione degli eventi catturati, a partire dalla Campania.

Agosto 2013. LA TENUE ESISTENZA DEL FULMINE GLOBULARE

In questi giorni è girata la notizia, soprattutto grazie alla BBC News [ vedi URL : http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-23712393], che sarebbe stato creato in laboratorio un Fulmine Globulare, un plasmoide che avrebbe avuto una vita di circa mezzo secondo.
Non è la prima volta che un laboratorio scientifico annuncia un tale risultato, e forse sarebbe anche curioso capire in cosa si assomigliano o differiscono tutti questi Fulmini Globulari artificiali.
I Fulmini Globulari, sono un fenomeno più affermato dalle testimonianze (e da scarse riprese fotografiche) che dimostrato da strumentazioni scientifiche. 
Fu nella prima metà dell'800 che gli scienziati cominciarono a considerarlo una possibilità in Natura, isolando definitivamente il vecchio Fuoco Fatuo in certi luoghi come paludi e cimiteri. 
Per poter vivere come reale fenomeno anomalo di tipo elettrico, il Fuoco Fatuo doveva essere sacrificato sull'altare della credenza popolare e della fosfina, e deprivato di ogni ipotesi elettrica (che pur Alessandro Volta aveva considerato anche se poi si era convinto che era sufficiente il cosiddetto “gas di palude” per dar vita al Fuoco Fatuo).
E' un team americano del Colorado che è riuscito ad isolare seppur per breve tempo un fenomeno simile alle descrizioni di certi Fulmini Globulari.
Il dottor Mike Lindsay, della US Air Force Accademy, ha guidato questo esperimento di cui ha riportato nel Journal Physical Chemistry [vedi URL: http://pubs.acs.org/doi/abs/10.102/jp400001y?prevSearch=ball%2BlightningsearchHistoryKey=].
A dire il vero Lindsay non è completamente convinto che ciò che ha prodotto in laboratorio sia un Fulmine Globulare...

sabato 18 maggio 2013

18 maggio 2013. BJORN G. HAUGE, IN ITALIA PER GLI SVILUPPI DEL PROJECT HESSDALEN

Bjorn G. Hauge, uno dei responsabili del Project Hessdalen, ha passato una settimana in Italia per affinare lo sviluppo delle prossime missioni ad Hessdalen, e l'implementamento degli strumenti.
Diversi sono stati gli incontri con i partecipanti al CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen), e con i ricercatori collegati al comitato stesso.
All'inizio di questa settimana, Bjorn G. Hauge ha incontrato Jader Monari, co-responsabile dei Radiotelescopi di Medicina, che ha partecipato in passato, in qualità di tecnologo a diverse missioni in Norvegia.
E' ancora da risolvere il problema logistico del trasporto e collocazione ad Hessdalen dello shelter degli strumenti, che al momento in fase di preparazione e sviluppo in Italia.
La localizzazione dello shelter pone diversi tipi di inconvenienti tra i quali, ad esempio, il fatto che un'area di Hessdalen, dove si sperava di collocarlo, è Parco Nazionale protetto e non accetta una simile ingombrante presenza.
Ma ora una possibile localizzazione è stata definita.
La strumentazione che sarà portata, forse già a partire da una missione che si terrà a settembre 2013, è stata perfezionata in funzione anche delle ultime idee sulla “batteria naturale”, sviluppate da Jader Monari assieme al fisico Romano Serra (articolo presente sul sito del CIPH, di cui ho reso conto anche su questo blog).
Hauge, in occasione di questo suo viaggio di lavoro, ha visitato anche l'osservatorio di San Giovanni in Persiceto (BO), dove Serra ha mostrato i suoi esperimenti di laboratorio, per cercare di dimostrare che esistono in valle le condizioni sufficienti per favorire un fenomeno luminoso. Questo esperimento sarà portato avanti ed implementato e comunque sta suggerendo diverse misurazioni del campo elettrico della valle di Hessdalen che Serra e Monari, svilupperanno di persona, in combinazione alle altre misurazioni.
Hauge tra l'altro viene da una partecipazione, di qualche settimana fa, alla riunione annuale EGU, che tratta gli sviluppi della ricerca geofisica in Europa. Qui ha presentato un lavoro insieme a Erling Strand (tecnologo e fondatore del Project Hessdalen) dal titolo: “Transformationand birth processes of the transient luminous phenomena’sin the low atmosphere of the Hessdalen valley, Norway”.
L'intenzione di Hauge, è quella di introdurre al più presto nella Blue Box la telecamera Mintron (con il noto programma Ufocapture) dello stesso tipo utilizzato dal Progetto SOSO del CIPH, attualmente installato sullo shelter norvegese, di stanza a Medicina.
E' necessario infatti migliorare la raccolta di dati a partire dall'ottico, poiché ancora oggi i dati su cui lavorare sono stati insufficienti.
Hauge, durante l'incontro di ieri, venerdì 17, ha poi avuto modo di confrontarsi sulle problematiche della ricerca ad Hessdalen anche con Stelio Montebugnoli, già direttore dei Radiotelescopi di Medicina, e con Massimo Silvestri, realizzatore tecnico del Progetto SOSO nell'ambito del CIPH.
L'augurio di Hauge è che al più presto il nuovo sistema possa anche registrare dei fenomeni TLE (Transient Luminous Events) del tipo Sprite, oltre agli eventi luminosi della bassa atmosfera.
Se il programma si svilupperà con una certa celerità è probabile che Hauge torni in Italia il mese di Luglio, per definire gli ultimi dettagli della missione più prossima.
Infine la serata di venerdì è stato un piacevole momento di relax dove accanto ai problemi tecnico-scientifici si è parlato dei... problemi del mondo.







Qui sopra una foto realizzata dal sottoscritto la sera del 17 maggio dove sono inquadrati da sinistra a destra: Massimo Silvestri (CIPH) , la moglie di Montebugnoli con Stelio Montebugnoli (tecnologo e direttore SETI Italia), e Bjorn G. Hauge (tecnologo presso Østfold University College); erano presenti, non inquadrati nella foto, oltre al sottoscritto, Maurizio Morini (CIPH) e Romano Serra (fisico presso l'Università di Bologna).

[Nico Conti, CIPH]

martedì 5 febbraio 2013

MONARI A PROPOSITO DI UNA “BATTERIA NATURALE” AD HESSDALEN

Jader Monari, tecnologo presso i radiotelescopi di Medicina, è da diversi anni impegnato nelle misurazioni strumentali del presunto fenomeno luminoso della valle di Hessdalen, insieme all'equipe italiana che coadiuva il Project Hessdalen di Erling Strand e Bjorn G. Hauge.
In un articolo breve, a mo' di dissertazione, sul blog del CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen), insieme a Romano Serra, fisico presso l'Università di Bologna, e Stelio Montebugnoli, direttore dei Radiotelescopi di Medicina e Responsabile SETI Italia, sviluppa una ipotesi elettrochimica, sulla base di alcune prove sperimentali di Serra, dei dati raccolti in diverse missioni e, infine,  delle analisi della geologia della valle norvegese.
L'articolo si intitola “Hessdalen: una perfetta batteria naturale” e vuole essere da stimolo ad ulteriori studi strumentali dei Fenomeni Luminosi in bassa Atmosfera, del tipo di Hessdalen:



Gli Autori non intendono offrire la soluzione definitiva dell’origine dei fenomeni di Hessdalen, ma semplicemente presentare una raccolta di considerazioni fisiche, da correlare ad una ipotesi sulla  natura del fenomeno, basata su sperimentazioni e misure sul campo.
Purtroppo alcune trasmissioni televisive come “Voyager” e “Misteri”, per via della loro tendenza a banalizzare l'attività scientifica e a ipersemplificare, hanno creato una serie di equivoci, circa l'idea di “batteria naturale” espressa dagli Autori.

[Fonte: Renzo Cabassi, CIPH]