lunedì 14 maggio 2012

LA DAMA FANTASMA E IL MOSTRO DEL LAGO


Per quanto a molti  possa sembrare un’ipotesi ardita, l’analisi  di due matrici narrative folkloriche come la dama fantasma ( “The Lady Ghost”) e il mostro del lago (il Nahuelito), può dirci molto a proposito dei confini tra finzione e storia, scienza e credenza, ossia che non esiste una netta separazione tra questi ambiti.
Maria Inés Palleiro nel suo ultimo articolo “La Dama Fantasma y el monstruo del lago: Narracíon, ciencia y creencias en actuaciones discursivas”, esamina queste due storie (e le loro varianti) raccolte in diversi contesti e formati, inclusi i media e internet, mettendo a fuoco le dinamiche tra conoscenza scientifica e narrativa.
Per sviluppare questa analisi Palleiro ritiene necessario ripartire anche dal concetto di anomalia, da un punto di vista epistemologico.
“Anomalie” come la dama fantasma o il mostro del lago sono i crocevia cognitivi che tracciano i confini appunto tra finzione e storia e anche tra scienza e credenza.
In altre parole, ad esempio, il Nahuelito, un creatura impossibile simile al mostro di Loch Ness che vivrebbe nel lago argentino Nahuel Huapi, può essere affrontato indagando i diversi modi di socializzazione messi in atto: esso può essere considerato come una semplice invenzione da alcuni, introdotto nella realtà quotidiana attraverso la testimonianza o i “si dice che”, oppure affrontato con una narrativa di tipo scientifico, o anche come candidato di una criptozoologia, etc..
Tutti questi tipi di narrativa, sembra dirci Palleiro, non sono separati tra loro in modo netto, ma appartengono alle modalità retoriche con cui noi costruiamo la realtà, intersoggettiva, attraverso saperi condivisi (scientifici e non) che generano legami sociali.

[Fonte: Palleiro Maria Inés, “La Dama Fantasma y el monstruo del lago: Narracíon, ciencia y creencias en actuaciones discursivas”, riv. RUNA, vol. 32, n. 2, 2011, pp. 145-162; l'articolo è scaricabile alla URL: http://ica.institutos.filo.uba.ar/index.php?mod=vol32n2]

giovedì 10 maggio 2012

IL NUOVO SOSO TRACKER: A 360° LA RICERCA DELLE CELLE TEMPORALESCHE E DEI FENOMENI TLE























Presso i Radiotelescopi di Medicina, è stato  installato, da pochi giorni, il nuovo sistema di osservazione ottica SOSO Tracker, a partire da un'idea dell'astrofilo Nico Montigiani del gruppo IMTN, sviluppata dal tecnico Massimo Silvestri del CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen).

Il software di Montignani, in accordo con lui, è stato modificato in modo da poter renderlo compatibile con il sistema operativo di SOSO.

SOSO Tracker, come già SOSO 2, è installato sopra al container Hera-SOSO, alloggiato provvisoriamente presso la sede dei Radiotelescopi di Medicina, all'interno di un protocollo di scambi internazionali, tra Radio Astronomia (IRA) INAF-Italia, e Østfold University College, Norvegia.

Questo container Hera-SOSO, una volta completamente attrezzato, sarà destinato allo studio dei fenomeni luminosi, nella valle di Hessdalen.

L'apparecchiatura di SOSO Tracker, per ora in prova, dovrebbe facilitare la cattura di fenomeni TLE (Transient Luminous Event) grazie al sistema automatico di direzione della telecamera verso le cellule temporalesche attive, in un raggio molto ampio di azione (vedi immagine cartina).

Il progetto SOSO realizzato da MassimoSilvestri, che aveva già ottenuto importanti successi, nel periodo di installazione in località Idice, San Lazzaro di Savena (Bologna) ora dovrebbe implementare i suoi risultati, anche grazie alla nuova gestione software, e non solo alla sua capacità di spazzare il cielo per 360° in orizzontale e per 90° in verticale.

Ricordiamo che SOSO nella sua versione iniziale aveva catturato il primo Sprite a partire dal territorio italiano, e grazie a quel primo successo, il progetto si era collegato alla rete dell'organizzazione scientifica EUROSPRITE, il cui referente italiano è Enrico Arnone.

Con le nuove configurazioni, SOSO Tracker aggiunge nuove funzionalità e si riadegua alle esigenze tecniche della rete EUROSPRITE, e così potrà inoltre raccogliere altri dati importanti per questa ricerca [come i dati VLF (Very Long Fequency)].

Lo strumento, una volta superata la fase di test, sarà ulteriormente implementato.


Presto sul sito del CIPH saranno presenti le indicazioni tecniche di Silvestri su come realizzare un sistema identico, in modo da favorire sempre più lo sviluppo di una rete di rilevamento nazionale.
Per ulteriori e più dettagliate informazioni tecniche si veda:

Qui allegate alcune immagini: 1) IN ALTO: Immagini del montaggio di SOSO TRACKER sul container HERA, destinato alla Norvegia, per la ricerca sulle Luci di Hessdalen, svolta dal Project Hessdalen, di E. Strand e B. Hauge. Questo lavoro di montaggio e test è stato realizzato da Massimo Silvestri, coadiuvato dal tecnologo Jader Monari; 2) A META' PAGINA: Immagine/filmato che indica la circonferenza operativa di SOSO Tracker, durante una sua faseoperativa di prova 3) QUI ACCANTO: Volo uccelli tracciato da SOSO Tracker; SOTTO: immagine di uno dei due eventi Sprite catturati da SOSO stazione fissa, sempre operante, la  notte dell'1 maggio 2012, mentre erano in corso i test di SOSO Tracker]












 [ Info: Renzo Cabassi e Massimo Silvestri, CIPH]