Per quanto a molti possa
sembrare un’ipotesi ardita, l’analisi di
due matrici narrative folkloriche come la dama fantasma ( “The Lady Ghost”) e
il mostro del lago (il Nahuelito), può dirci molto a proposito dei confini tra
finzione e storia, scienza e credenza, ossia che non esiste una netta separazione tra questi ambiti.
Maria Inés Palleiro nel suo ultimo articolo “La Dama Fantasma y el monstruo del
lago: Narracíon, ciencia y creencias en actuaciones discursivas”, esamina
queste due storie (e le loro varianti) raccolte in diversi contesti e formati,
inclusi i media e internet, mettendo a fuoco le dinamiche tra conoscenza
scientifica e narrativa.
Per sviluppare questa analisi Palleiro ritiene necessario ripartire
anche dal concetto di anomalia, da un punto di vista epistemologico.
“Anomalie” come la dama fantasma o il mostro del lago sono i
crocevia cognitivi che tracciano i confini appunto tra finzione e storia e
anche tra scienza e credenza.
In altre parole, ad esempio, il Nahuelito, un creatura
impossibile simile al mostro di Loch Ness che vivrebbe nel lago argentino
Nahuel Huapi, può essere affrontato indagando i diversi modi di socializzazione messi
in atto: esso può essere considerato come una semplice invenzione da alcuni,
introdotto nella realtà quotidiana attraverso la testimonianza o i “si dice che”,
oppure affrontato con una narrativa di tipo scientifico, o anche come candidato
di una criptozoologia, etc..
Tutti questi tipi di narrativa, sembra dirci Palleiro, non
sono separati tra loro in modo netto, ma appartengono alle modalità retoriche
con cui noi costruiamo la realtà, intersoggettiva, attraverso saperi condivisi
(scientifici e non) che generano legami sociali.
[Fonte: Palleiro Maria Inés, “La Dama Fantasma y el monstruo del
lago: Narracíon, ciencia y creencias en actuaciones discursivas”, riv. RUNA, vol. 32, n. 2, 2011, pp. 145-162; l'articolo è scaricabile alla URL: http://ica.institutos.filo.uba.ar/index.php?mod=vol32n2]
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