lunedì 12 maggio 2008

IL DATABASE ON LINE DELLA BIBLIOGRAFIA DEI FENOMENI LUMINOSI TRANSITORI IN ATMOSFERA

Viene inaugurato il Database digitale, frutto di un enorme lavoro, in ambito CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen), di catalogazione bibliografica di articoli che riguardano i Fenomeni Luminosi Transitori in Atmosfera.
In particolare il grosso del lavoro di raccolta è stato attuato degli studiosi Giuseppe Stilo, Roberto Labanti, Renzo Cabassi, Massimo Silvestri...
Questo lavoro aveva trovato origine già all'interno della commissione dedicata ai Fenomeni Luminosi nell'ambito della associazione ufologica CISU (e aveva visto la luce, nella sua edizione cartacea, presso la cooperativa editoriale UPIAR, Torino).
L'idea del Database si concentra su una serie di fenomeni poco conosciuti (i cui funzionamenti non sono ancora ben identificati) e su questi ritiene si debba favorire l'informazione storica circa il lavoro scientifico fin qui svolto; questa bibliografia sta assumendo una dimensione dati notevole in seguito alla sua digitalizzazione [realizzata dal webmaster Michele Porcheddu].
L'intento è quello di consentire un accesso libero e gratuito agli estremi bibliografici, curati con criteri scientifici, della letteratura internazionale sul numero più ampio possibile di Fenomeni Luminosi Transitori in Atmosfera (FLTA).
Per meglio conoscere il campo d'azione del presente Database si legga l'articolo di Giusteppe Stilo; "LTPA l'area di interesse del CIPH" (2008).
In questa prima fase si è proceduto al caricamento dei dati relativi alle fonti sul fenomeno dei fulmini globulari (indicati in sigla nel subject delle voci come BL), mentre è appena iniziato l’inserimento di quelli concernenti i fenomeni di Hessdalen (HP) ed i cosiddetti Transient Luminous Events (TLE). Altre importanti categorie seguiranno a breve. Una stima prudenziale del numero di fonti già note ai collaboratori del progetto di bibliografia on line indica in oltre 7000 le voci individuate sino all’aprile 2008.
Questo Database è stato dedicato allo scienziato Stanley Singer, scomparso recentemente, che aveva dedicato la sua vita ai fulmini globulari.
[Fonte: Renzo Cabassi]

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