domenica 18 dicembre 2011

FIDANI A PROPOSITO DELLE LUCI DA TERREMOTO (EQL) E IL TERREMOTO DE L'AQUILA DEL 2009

Nel blog precedente, avevo dato informazione dell’ultimo lavoro del fisico Cristiano Fidani che, seppur non direttamente legato all’argomento principale de “Il Laboratorio delle Anomalie” che tratta in particolare di Fenomeni Luminosi in Atmosfera, fa comunque parte integrante del percorso intrapreso dagli studi dei precursori sismici.

Storicamente gli studiosi di precursori sismici sono stati spesso confrontati a testimonianze di fenomeni luminosi, prima durante e dopo i terremoti.

Ora Renzo Cabassi, responsabile del CIPH (Comitato Italiano per il Project Hessdalen), mette a disposizione sul sito ufficiale del comitato un link all'articolo di Fidani di grande interesse: “Statistical and spectral properties of the L’Aquila EQL in 2009.

Questo articolo, che data la sua accettazione da parte della rivista nel gennaio 2011, è tratto dal “Bollettino di Geofisica Teorica ed Applicata”, ed è già disponibile sul sito web della rivista.

Fidani durante il tragico terremoto del 2009 a l’Aquila, aveva svolto un enorme lavoro di raccolta di testimonianze della popolazione abruzzese colpita dall’evento sismico; ne è risultata una grande mole di testimonianze EQL (Earth Quake Lights), più comunemente dette “luci da terremoto”.

Fidani attraverso i dati raccolti evidenzia che le EQL sembrano in qualche modo associate alle caratteristiche geologiche del terreno.

In questo articolo Fidani prende in considerazione in particolare il terremoto del 6 Aprile 2009, che era stato il più elevato tra le scosse sismiche iniziate diversi mesi prima, nella regione Abruzzo.

Pochi giorni dopo questo evento, l’11 aprile 2009, aveva iniziato la raccolta delle testimonianze, visitando i 179 campi allestiti dalla Protezione Civile, a 50 km da L’Aquila, e senza escludere le testimonianze raccolte in altri luoghi di incontro come scuole, ospedali, bar, etc.

Il formulario utilizzato per le inchieste prendeva spunto da precedenti studi quali: Galli, 1910; Terada, 1931; Matteucig, 1985; Persinger and Derr 1990; Soter, 1999; St-Laurent, 2000; Stothers, 2004.

Questi questionari raccolti rappresentano un totale di 1200 interviste. Se da una parte molti testimoni non hanno osservato nulla di anomalo, dall’altra sono state raccolte anche testimonianze di persone che hanno avuto avvistamenti multipli.

Si è trattato di 1057 avvistamenti di anomalie di vario tipo, tra le quali 241 possibili EQL.

Di alcuni avvistamenti esistono anche testimonianze fotografiche.

Tra queste anomalie luminose almeno 99 erano avvenute prima dello shock principale ed altri forti eventi della sequenza sismica.

Quelle quantitativamente più frequenti all’interno della classificazione delle EQL erano state le luci globulari, le luci diffuse e le nubi luminescenti.

I flashes erano stati caratteristici del momento in cui si verificarono gli eventi sismici, mentre le scariche elettriche e le fiamme avevano caratterizzato le osservazioni successive alle scosse.

Le scariche elettriche erano state osservate prevalentemente a nord-ovest de L’Aquila e ai bordi della valle Aterno, il che corrisponde al movimento del terremoto.

Le fiamme invece erano state osservate a sud-est della città, nella zona geologica che corrisponde al massimo della deformazione verticale negativa.

Nella seconda sezione del presente articolo Fidani ha raccolto ulteriori testimonianze che sono sopraggiunte grazie ai sistemi web (Facebook, Blog, etc.). Alcuni residenti avevano letto i primi dati e hanno deciso di riferire le loro esperienze; Fidani ne riassume otto casi, che si vanno ad aggiungere alla mole dei casi precedentemente raccolti.

In questo suo report, in particolare, sono considerati i colori delle EQL, a partire dalla loro tipologia, posizione e tempo.

Il rosso è stato il colore dominante soprattutto per le luci più diffuse. Ma vi sono molti altri aspetti interessanti circa i colori delle diverse anomalie luminose che qui non elenchiamo per necessità di sintesi.

Quanto ai tipi di EQL, Fidani fa riferimento alla classificazione di Ignazio Galli, un sacerdote e studioso a cavallo tra fine ottocento e secolo scorso, che per primo tentò di raccogliere questo tipo di testimonianze in modo organico, per trarne delle considerazioni scientifiche.

Fidani inoltre propone un metodo digitale per correggere le proprietà statistiche della distribuzione delle EQL testimoniate.

Nella situazione data, ogni abitante è un potenziale testimone di EQL e quindi propone di correggere i suoi dati testimoniali a seconda che si tratti di testimonianze nella città de L’Aquila o in zone esterne meno abitate.

E’ stata conseguentemente calcolata dallo studioso una RDF (Radial Distribution Fonction) ed una Distribuzione Temporale dei fenomeni.

Questo metodo proposto permette un’analisi dei dati che sia meno legata alla distribuzione della popolazione, e che può quindi favorire future analisi statistiche.

Con l’avvicinarsi delle principali scosse del terremoto è stata osservato un incremento degli avvistamenti di EQL che segue una legge di potenza, con un esponente che caratterizza i sistemi critici.

Il modello energetico proposto ha prodotto delle buone correlazioni con le distribuzioni, ma Fidani ci tiene a concludere che le sue analisi sono basate su testimonianze che, per quando raccolte con precisione, sono soggette ad una minor accuratezza rispetto ai rilevamenti strumentali.

Per questo motivo insiste su un sistema di osservazione strumentale, che è maggiormente desiderabile per studi più approfonditi sulle EQL.
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Puntando alla URL:
http://www.itacomm.net/ph/CIPH/EQL.html
E' possibile linkare e scaricare l'articolo di Cristiano FIDANI

[Fonte: Renzo Cabassi, CIPH]


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