Si ritiene comunemente che il fenomeno delle aurore sia un fenomeno luminoso che la scienza conosce da tempo nei loro meccanismi più profondi.
Eppure periodicamente si aggiungono nuovi tasselli nella conoscenza di questo fenomeno dell'atmosfera.
In questi giorni le agenzie di stampa hanno dato la notizia dell'ultima scoperta di alcuni ricercatori contenuta in un report pubblicato sulla rivista Science (ansa.it, 30 settembre 2010).
Eppure periodicamente si aggiungono nuovi tasselli nella conoscenza di questo fenomeno dell'atmosfera.
In questi giorni le agenzie di stampa hanno dato la notizia dell'ultima scoperta di alcuni ricercatori contenuta in un report pubblicato sulla rivista Science (ansa.it, 30 settembre 2010).
Utilizzando i dati della missione del satellite Themis della Nasa hanno individuato che i rapidissimi flash delle bande luminose delle aurore sono causati da particelle energetiche provenienti dal vento solare.
Le aurore sono innescate da un coro di onde magnetiche. Questo coro di onde 'canta' a bassissime frequenze:
"Pulsating aurora, a spectacular emission that appears as blinking of the upper atmosphere in the polar regions, is known to be excited by modulated, downward-streaming electrons. Despite its distinctive feature, identifying the driver of the electron precipitation has been a long-standing problem. Using coordinated satellite and ground-based all-sky imager observations from the THEMIS mission, we provide direct evidence that a naturally occurring electromagnetic wave, lower-band chorus, can drive pulsating aurora. Because the waves at a given equatorial location in space correlate with a single pulsating auroral patch in the upper atmosphere, our findings can also be used to constrain magnetic field models with much higher accuracy than has previously been possible"
[In alto: immagine di aurora ripresa da Jader Monari, durante "Embla 2010", in Hessdalen, Norvegia, settembre 2010 ; filmato: http://www.youtube.com/watch?v=BDZj1CmsJ64&NR=1]
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