Il sito Unexplained Mysteries pubblica un'ampia intervista dell'astrofisico Massimo Teodorani che ha dedicato parecchi anni di studio al fenomeno delle "luci di Hessdalen" (Norvegia) e ad altre Earthlights osservate in diverse aree del mondo, compreso il territorio italiano.
In questa intervista Teodorani sottolinea che gli studi ad Hessdalen mostrano sostanzialmente un fenomeno plasma dalle caratteristiche inusuali, mentre considera la "questione Ufo" posta in relazione ai fenomeni luminosi della valle come "vaga e irrilevante".
Teodorani traccia una breve storia della ricerca pionieristica strumentale circa le Earthlights, ricordando per quanto riguarda la ricerca ad Hessdalen un filmato abbastanza recente (2007) del tecnologo Bjørn Gitle Hauge (Project Hessdalen).
A suo parere saranno necessarie ancora ricerche di lungo termine per comprendere i meccanismi di questi fenomeni luminosi, e resta molto da fare.
Teodorani, dall'analisi dei suoi dati (sviluppata in un paper sulla rivista JSE) si è convinto che questo fenomeno luminoso tende a mantenere costante la temperatura anche al variare della luminosità, dandone alcune possibili spiegazioni, che sarebbero confermate da altre osservazioni e teorizzazioni circa il meccanismo di sviluppo e confinamento delle Earthlights.
Tra le tante che si sono andate sviluppando, Teodorani indica anche l'ipotesi "Dusty Plasma" sviluppata ultimamente dal brasiliano Gerson Paiva.
Rispondendo alle tante domande Teodorani non trascura neanche un residuo di oggetti apparentemente solidi e strutturati osservati nella valle di Hessdalen, che non hanno trovato spiegazione.
Inevitabilmente questo residuo sembra porre il ricercatore di fronte a domande "esotiche" che riguardano la possibilità di una intelligenza sottostante al fenomeno; sono aspetti "too exotics" che richiedono cautele e che, anche se scomodi, lo studioso cesenate non vuole evitare di trattare.
Ma tornando al più tradizionale fenomeno Hessdalen-like riscontrato in diverse regioni del mondo, vi sono aspetti ancor più intriganti che quelli evocati da oggetti apparentemente strutturati.
Teodorani spiega come la ricerca radar possa rendere "visibile" un fenomeno nel momento che non è visibile nel campo ottico, come accanto a luci di diverse dimensioni possano coesistere fenomeni tipo mini-flashes, come queste luci possano lasciare tracce di particelle sferiche di ferro a terra oppure effetti Doppler nel campo radio delle VLF.
Si tratta di indizi che in futuro potrebbero trovare spiegazioni ortodosse, ma che al momento lasciano aperta la ricerca a possibilità interessanti.
E' il caso dello studio nella banda delle VLF/ELF, che potrebbe confermare l'idea di Michael Persinger circa la possibilità che certe allucinazioni e visioni bizzarre siano indotte dall'influenza delle VLF/ELF del fenomeno sul cervello.
Sembra che niente possa essere scientificamente escluso da questa ricerca, ivi compresa la possibilità che queste luci siano un qualche tipo di “plasma life form”...
[Massimo Teodorani (intervista a), sito Unexplained Mysteries, disponibile alla URL: http://www.unexplained-mysteries.com/column.php?id=200292]
In questa intervista Teodorani sottolinea che gli studi ad Hessdalen mostrano sostanzialmente un fenomeno plasma dalle caratteristiche inusuali, mentre considera la "questione Ufo" posta in relazione ai fenomeni luminosi della valle come "vaga e irrilevante".
Teodorani traccia una breve storia della ricerca pionieristica strumentale circa le Earthlights, ricordando per quanto riguarda la ricerca ad Hessdalen un filmato abbastanza recente (2007) del tecnologo Bjørn Gitle Hauge (Project Hessdalen).
A suo parere saranno necessarie ancora ricerche di lungo termine per comprendere i meccanismi di questi fenomeni luminosi, e resta molto da fare.
Teodorani, dall'analisi dei suoi dati (sviluppata in un paper sulla rivista JSE) si è convinto che questo fenomeno luminoso tende a mantenere costante la temperatura anche al variare della luminosità, dandone alcune possibili spiegazioni, che sarebbero confermate da altre osservazioni e teorizzazioni circa il meccanismo di sviluppo e confinamento delle Earthlights.
Tra le tante che si sono andate sviluppando, Teodorani indica anche l'ipotesi "Dusty Plasma" sviluppata ultimamente dal brasiliano Gerson Paiva.
Rispondendo alle tante domande Teodorani non trascura neanche un residuo di oggetti apparentemente solidi e strutturati osservati nella valle di Hessdalen, che non hanno trovato spiegazione.
Inevitabilmente questo residuo sembra porre il ricercatore di fronte a domande "esotiche" che riguardano la possibilità di una intelligenza sottostante al fenomeno; sono aspetti "too exotics" che richiedono cautele e che, anche se scomodi, lo studioso cesenate non vuole evitare di trattare.
Ma tornando al più tradizionale fenomeno Hessdalen-like riscontrato in diverse regioni del mondo, vi sono aspetti ancor più intriganti che quelli evocati da oggetti apparentemente strutturati.
Teodorani spiega come la ricerca radar possa rendere "visibile" un fenomeno nel momento che non è visibile nel campo ottico, come accanto a luci di diverse dimensioni possano coesistere fenomeni tipo mini-flashes, come queste luci possano lasciare tracce di particelle sferiche di ferro a terra oppure effetti Doppler nel campo radio delle VLF.
Si tratta di indizi che in futuro potrebbero trovare spiegazioni ortodosse, ma che al momento lasciano aperta la ricerca a possibilità interessanti.
E' il caso dello studio nella banda delle VLF/ELF, che potrebbe confermare l'idea di Michael Persinger circa la possibilità che certe allucinazioni e visioni bizzarre siano indotte dall'influenza delle VLF/ELF del fenomeno sul cervello.
Sembra che niente possa essere scientificamente escluso da questa ricerca, ivi compresa la possibilità che queste luci siano un qualche tipo di “plasma life form”...
[Massimo Teodorani (intervista a), sito Unexplained Mysteries, disponibile alla URL: http://www.unexplained-mysteries.com/column.php?id=200292]
Nessun commento:
Posta un commento