Martino si recò in chiesa. In quel momento gli venne incontro un pover'uomo, che era mezzo nudo, e siccome era inverno gli chiese un indumento. Allora il vescovo chiamò l'arcidiacono, e gli ordinò di fare vestire quell'infelice che tremava dal freddo. Poi entrò nella sacrestia dove era solito ritirarsi in solitudine. In effetti, anche in chiesa, faceva in modo di organizzare questi momenti di solitudine, lasciando ogni libertà ai sacerdoti. I preti sedevano in un'altra sacrestia, dove ricevevano visite, o erano occupati a dare udienza; Martino, al contrario, fino all'ora fissata secondo abitudine per la messa, restava da solo. Quel giorno la solitudine del felice Martino fu turbata. Il povero in questione, vedendo che l'arcidiacono tardava a dargli una tunica, fece irruzione nella sacrestia, lamentandosi di essere stato dimenticato dal prete, piangendo e gridando che aveva freddo. Subito il santo, senza essere visto dal mendicante, e nascondendosi, scostò il suo saio e dal di sotto tirò la sua tunica, e quindi coprì il povero congedandosi da lui. Poco dopo arrivò l'arcidiacono: secondo le abitudini, avvertì il vescovo che la gente aspettava in chiesa, e che era giunto il momento di recarsi sul posto per officiare la messa. In risposta Martino dichiarò che doveva innanzi tutto vestire il povero: non poteva entrare in chiesa fino a quando quel povero non avesse ricevuto i vestiti. L'arcidiacono non capiva: il vescovo sopra era vestito del suo saio, e non si vedeva che sotto era nudo. Finalmente l'arcidianoco si scusò della sua negligenza, affrmando che il povero era scomparso. "Ebbene" disse Martino: "dato che l'abito è pronto, che mi sia portato: riuscirò a trovare il povero da vestire". Allora il prete, costretto ad obbedire, ma alquanto nervoso, corse ad un negozio vicino, ed acquistò un abito di Bigorre per cinque monete d'argento, corto e vellutato e, rientrato, incollerito lo gettò ai piedi di Martino, dicendo: "Ecco l'abito ma il povero non c'è". Il vescovo senza per nulla scomporsi, ordinò all'arcidiacono di aspettare un attimo davanti alla porta. Voleva restare qualche minuto da solo, il tempo di coprire la sua nudità con quel vestito. Fece di tutto per mantenere segreto ciò che aveva fatto. Ma i santi hanno sempre un gran da fare: come possono nascondere qualcosa del genere? Che lo vogliano o meno, tutto finisce per sapersi. Dunque, così vestito Martino, entrò in chiesa, per offrire il sacrificio a Dio. E, quel giorno si produsse un fatto meraviglioso. Mentre il vescovo, seguendo il rito, benediceva il luogo, noi abbiamo visto fuoriuscire un globo di fuoco dalla sua testa, che si alzoò in aria con un irraggiamento luminoso, come una lunghissima capigliatura in fiamme... Questo lo abbiamo visto in un giorno di grande affluenza, in mezzo ad una grande moltitudine di gente, e tuttavia i soli che l'anno visto sono, una delle vergini, uno dei preti, e tre soli tra i monaci. Perchè tutti gli altri non l'hanno visto? impossibile dirlo".
* San Martino (316?-11 novembre 397). Il miracolo del globo di fuoco sarebbe datato 372-375.
(fonte: http://www.basiliquesaintmartin.com/index.php?page=35&lg=1)
(immagine: http://tourainesereine.hautetfort.com/images/medium_Truyes_9_decembre_2006_056.jpg)
11 novembre. La "festa di S. Martino" o la "festa delle lanterne" in nord europa
In gran parte del nord Europa si festeggia la "Laternen Fest", o "Feast of lanterns", che in Germania è anche detta "Sankt Martins Tag" (Giorno di San Martino): una processione di bambini con lanterne canta inni a San Martino di Tours. La festa ha molte coincidenze con Halloween.
(fonte: http://www.shieldofachilles.net/2007/11/martinstag-or-laternen-fest-feast-of.html; http://www.germansociety.org/event_stmartin.html)
10-11 novembre. La festa di San Martino a Scanno, Aquila, e Le Glorie (falò)
La festa di San Martino è caratterizzata da momenti di spensieratezza e divertimento, e l'Abruzzo si sottrae alla regola. Rumorose compagnie di questua, composte da ragazzi e bambini, la sera della vigilia girano di casa in casa, reggendo un'enorme zucca svuotata e trasformata in lume; allegre brigate improvvisano serenate scherzose all'indirizzo dei mariti infelici e affiatate comitive di amici, con la scusa del vino novello...
(tratto da: http://www.eventiesagre.it/pagine/Eventi/sez/mesi/Abruzzo/AQ/Scanno/intit/rilib/9-0-titolo-DESC.htm99)
[L'11 novembre è il giorno del mio compleanno: San Martino della Tour, ma anche Festa dei Becchi in terra di Romagna dove sono nato (ed anche in altre località)]
1 commento:
Auguri!
Posta un commento