L'inserto del giornale LA STAMPA, "Tuttoscienze" (28 ottobre 2009), ritorna sull'ipotesi degli studiosi bolognesi, che vedono nel lago Cheko, l'impronta lasciata da un meteorite nel momento del supposto impatto nel lontano 1908, quando una luce attraversò un ampio pezzo di cielo e si sentì una forte esplosione.
L'ipotesi fa seguito alle prime missioni condotte nel 1991 dagli studiosi bolognesi Giuseppe Longo e Menotti Galli.
Fu in seguito Luca Gasperini a notare la forma sospetta del lago Cheko che poteva ben essere stata causata da un impatto.
A questo punto urgerebbe una ulteriore missione di trivellazione del lago ma, come fa notare Longo, mancano i fondi.
E' bene precisare, come fa l'articolo di Tuttoscienze, che l'ipotesi trova anche critici tra gli esperti di Tunguska come lo studioso russo Vladimir Rubtsov (autore di "Tunguska Mistery"), secondo cui il meteorite non spiega tutto.
L'ipotesi fa seguito alle prime missioni condotte nel 1991 dagli studiosi bolognesi Giuseppe Longo e Menotti Galli.
Fu in seguito Luca Gasperini a notare la forma sospetta del lago Cheko che poteva ben essere stata causata da un impatto.
A questo punto urgerebbe una ulteriore missione di trivellazione del lago ma, come fa notare Longo, mancano i fondi.
E' bene precisare, come fa l'articolo di Tuttoscienze, che l'ipotesi trova anche critici tra gli esperti di Tunguska come lo studioso russo Vladimir Rubtsov (autore di "Tunguska Mistery"), secondo cui il meteorite non spiega tutto.
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