lunedì 25 ottobre 2010

14 ottobre 2010. LAMPI SOPRA LE NUVOLE

In "Lightning above the clouds", Alejandro Luque e Ute Ebert passano in rassegna la ricerca più che ventennale sui TLEs (Transient Luminous Events), facendo il punto della situazione e sottolineando le questioni ancora irrisolte.
Luque e Ebert tracciano una breve storia a partire dal 1989 quando la scienza prende atto di questo fenomeno elusivo, a partire dalla prima cattura casuale di una coppia di Sprite, avvenuta come sappiamo durante i test di una telecamera ad alta luminosità, puntata verso un temporale.
John R. Winckler (Università del Minnesota), si rese subito conto di avere catturato qualcosa di sconosciuto, e questo fenomeno raro entrò a far parte del novero dei fenomeni della mesosfera-ionosfera, e in poco tempo finì col perdere la sua unicità e, sia quantitativamente sia qualitativamente, andò ad occupare uno spazio sempre più importante nella ricerca, fisica e chimica, dei fenomeni dell'atmosfera.
Lo Sprite era stato teorizzato come possibilità fenomenica nel 1925 da Wilson ma gli scienziati non si erano mai presi il tempo di indagare questa ipotetica realtà, che peraltro figurava già in sporadiche testimonianze occasionali, riportate da riviste scientifiche.
Luque e Ebert ci ricordano che per capire Sprite e TLE si deve partire dalla comprensione del fulmine.
Sappiamo che la scarica del fulmine si sviluppa in tre fasi. Nella prima fase la collisione tra particelle di ghiaccio e gocce d'acqua insieme alla gravità separano cariche positive e negative all'interno della nube temporalesca. Quindi la scarica cresce formando una ramificazione denominata streamer-leader.
E' su questa seconda fase che oggi sono puntate le attenzioni della ricerca sui fulmini.
Il fatto è che nelle scariche elettriche, incluso il fulmine, il campo elettrico retrostante è quasi sempre di un ordine o tre al di sotto del valore di magnitudo necessario per il breakdown.
Perciò una semplice valanga di ionizzazione, di tipo lineare, non può svilupparsi.
Il meccanismo di base, in queste circostanze è provvisto dai cosidetti "streamers", una sorta di avventurieri che si aprono una via nell'aria non-ionizzata, e la consolidano per le successive ondate di ionizzazione.
Gli Autori ci spiegano come questi streamers siano un processo importante quanto elusivo della scarica del fulmine.
Il secondo streamer che appare è quello al di sopra del temporale sotto forma di Sprite, in modo simile a quello che apre la via al fulmine.
Questo è stato confermato dalle riprese ad altissima velocità, e da foto di laboratorio con tempi di esposizione di nanosecondi.
Lo studio degli sprite, attraverso queste registrazioni e l'uso della spettroscopia, può svelarci molti segreti della mesosfera.
Di grande aiuto sono state le ricerche dallo spazio, iniziate nel 2004, dove anche la ricerca europea (ESA, e CNES) hanno giocato un ruolo importante.
Luque e Ebert sottolineano infine l'importanza della modellizzazione al computer, che è stata parte del loro lavoro dal 2009.
Un esempio è l'inizio di uno Sprite a partire dall'Halo (emissione luminosa discoide che inizia nella bassa atmosfera e spesso precede lo Sprite).
Attraverso il loro modello i due autori hanno ipotizzato che la parte superiore dello streamer che genera lo Sprite abbia carica negativa.
Luque e Ebert concludono che ancora molte domande interessanti attendono una risposta: 1) cosa ci dicono gli Sprite sullo stato della mesosfera e della ionosfera? 2) quanti gas-serra sono prodotti da fulmini e Sprite, e a che livello della scarica ciò accade? 3) c'è una relazione tra TGFs (Terrestrial Gamma-Ray Flashes) e Sprite? 4) Esistono fenomeni tipo Sprite su altri pianeti?
Evidentemente il tentativo di soluzione di tutti questi quesiti può generare una serie di importanti ricadute tecnologiche.

Luque Alejandro & Ebert Ute, "Lightning above the clouds", vol. 41, n. 5, riv. Europhysics News, 2010, pp. 19-22

[ info Renzo Cabassi; fonte: http://www.europhysicsnews.org/]

mercoledì 20 ottobre 2010

25-27 ottobre 2010. A AMSTERDAM, WORKSHOP SU TLE e TGF

Prossimamente, tra il 25 e il 27 ottobre 2010, si terrà ad Amsterdam un workshop sui fenomeni TLE (Eventi Luminosi Transitori) e TGF (Flashes Gamma-ray Terrestri).
Il workshop di E-CANES, ASIM and TARANIS, tratterà dei dati raccolti attraverso palloni sonda, missioni aeree e missioni spaziali.
Tra i convenuti troviamo: Christian Hanuise, Nikolai Østgard, Jean-Baptiste Renard, Torsten Neubert, Ute Ebert, Alejandro Luque, Sander Nijdam and Chao Li.
Verrà fatto il punto sulla campagna Eurosprite sviluppata con osservazioni da terra durante il periodo 2009-2010.
Saranno considerate nmodelizzazioni e misure di laboratorio.
Le esplosioni chiamate TGF sono considerate generate da fotoni ad alta energia in atmosfera e si suppone possano avere un forte rapporto con i TLE), ossia la famiglia dei fenomeni SPRITE.
Ulteriori informazioni circa il programma e la registrazione al workshop sul sito del CWI (Centrum Wiskunde & Informatica): http://www.cwi.nl/en/node/2614.

[info: Renzo Cabassi; fonte: http://www.cwi.nl/en/node/2614]

martedì 19 ottobre 2010

1 ottobre 2010. ANCORA SULL'INNESCO DELLE AURORE

Si ritiene comunemente che il fenomeno delle aurore sia un fenomeno luminoso che la scienza conosce da tempo nei loro meccanismi più profondi.

Eppure periodicamente si aggiungono nuovi tasselli nella conoscenza di questo fenomeno dell'atmosfera.

In questi giorni le agenzie di stampa hanno dato la notizia dell'ultima scoperta di alcuni ricercatori contenuta in un report pubblicato sulla rivista Science (ansa.it, 30 settembre 2010).

Utilizzando i dati della missione del satellite Themis della Nasa hanno individuato che i rapidissimi flash delle bande luminose delle aurore sono causati da particelle energetiche provenienti dal vento solare.



Le aurore sono innescate da un coro di onde magnetiche. Questo coro di onde 'canta' a bassissime frequenze:

"Pulsating aurora, a spectacular emission that appears as blinking of the upper atmosphere in the polar regions, is known to be excited by modulated, downward-streaming electrons. Despite its distinctive feature, identifying the driver of the electron precipitation has been a long-standing problem. Using coordinated satellite and ground-based all-sky imager observations from the THEMIS mission, we provide direct evidence that a naturally occurring electromagnetic wave, lower-band chorus, can drive pulsating aurora. Because the waves at a given equatorial location in space correlate with a single pulsating auroral patch in the upper atmosphere, our findings can also be used to constrain magnetic field models with much higher accuracy than has previously been possible"

Y. Nishimura, J. Bortnik, W. Li, R. M. Thorne,L. R. Lyons, V. Angelopoulos, S. B. Mende, J. W. Bonnell, O. Le Contel, C. Cully, R. Ergun, U. Auster, "Identifying the Driver of Pulsating Aurora", vol. 330, n. 6000, rivista Science, 1 ottobre 2010, pp. 81 - 84.

[In alto: immagine di aurora ripresa da Jader Monari, durante "Embla 2010", in Hessdalen, Norvegia, settembre 2010 ; filmato: http://www.youtube.com/watch?v=BDZj1CmsJ64&NR=1]

venerdì 15 ottobre 2010

30 settembre 2010. IL PROGETTO DI CATALOGAZIONE DELLE FOTO UFO DI BALLESTER OLMOS

In queste pagine ho già accennato al lavoro di catalogazione dello studioso spagnolo Vicente-Juan Ballester Olmos, circa foto e filmati di UFO ( qui nel senso di non-identificato) che sono stati accumulati negli anni dagli ufologi di tutto il mondo.
Questo materiale fotografico lungi da essere una prova dell'esistenza di visitatori extraterestri, ha rilevante importanza come documento (non solo storico) e possiede un particolare fascino.
In questo ultimo periodo Ballester Olmos, attraverso il suo blog FOTOCAT, ha aperto un nuovo dossier circa il materiale fotografico sul territorio francese, indicando il metodo utilizzato.
Nel suo "AN APPROACH TO UFO PICTURES IN FRANCE" (report n. 6, pp. 38) svolge in primo luogo una serie di analisi statistiche (distribuzione annuale, orari nella giornata, etc.) e un confronto con il materiale raccolto in altri paesi.
Vi é poi l'aspetto identificativo e l'analisi del materiale raccolto, con particolare riguardo agli errori percettivi e ai falsi.
Infine in appendice troviamo la parte più affascinante delle sue analisi, dove è indicata tra le altre, una serie di foto particolarmente curiose scattate il 6 febbraio del 1982 di un fenomeno luminoso nello stagno di Sadun in Guerande (immagine pubblicata nel n. 229-230 sulla copertina della rivista ufologica Lumiere Dans La Nuit, 1982).
Se il testimone è stato sincero si potrebbe trattare di un fuoco fatuo o alternativamente, come spiega Ballester Olmos, di un fulmine globulare. Gli elementi descritti da pochi metri erano 4 sfere luminose di circa 50 centimetri che erano spuntate da non si sa dove, e che il ventenne Gérard Beneteau aveva immortalato in una serie di scatti (p. 30).

[Fonte: Blog di Vicente-Juan Ballester Olmos, http://fotocat.blogspot.com/; http://www.anomalia.org/fotocat/approach.pdf]

mercoledì 13 ottobre 2010

PALLE DI FUOCO INTELLIGENTI E LUCI CHE AGGREDISCONO

La rivista digitale Fortean Times ha pubblicato nel recente agosto 2010 un breve articolo circa fenomeni luminosi bizzarri, redatto dallo studioso Theo Paijmans.
Si tratta di una serie di riferimenti storici a racconti variegati che andrebbero collocati sotto la voce di "spook lights", secondo l'indicazione di Paijamans.
Le "spook lights" sono un termine popolare americano che fa riferimento a luci misteriose viste in un luogo ricorrente; potremmo chiamarle "luci fantasma" come in realtà furono denominate certe luci in Italia a cavallo tra 800 e 900: vedi ad esempio le luci di Berbenno.
Nel suo articolo "Sentient Fireballs and Biting Lighs", Pijamans tratta in particolare di quelle che sembrano avere un comportamento intelligente e talvolta aggressivo.
Alcune di queste in passato erano collocate nella categoria, assai ampia, dell'"ignis fatuus", il fuoco fatuo, di cui ancora oggi sappiamo ben poco. Oggi forse con una certa probabilità una serie di questi racconti potrebbero essere ascritti al comportamento di una categoria altrettanto indeterminata quale quella dei "fulmini globulari".
E, ci ricorda l'autore, alcuni di questi casi potrebbero essere vissuti, a partire dal 1947, come casi Ufo.

[Info: mailing-list magonie-exchange; immagine di Sybille Delacroix tratta da Fortean Times, n. 266, agosto 2010]

martedì 12 ottobre 2010

UN POSSIBILE PIANETA ABITABILE E IL MESSAGGIO LASER "ALIENO"

Il 9 maggio 2009 il blog ufologico australiano (http://www.ufo-blogger.com/) divulga una spettacolare notizia, che ancora oggi continua a circolare su siti e mailing list di appassionati Ufo.
Nel dicembre del 2008 sarebbe stato ricevuto un segnale extraterrestre via laser proveniente dal sistema solare Gliese 581 ed in particolare dal pianeta Gliese 581 E.
Questo segnale sarebbe stato subito denominato "Ragbir Bhathal Gliese Alien Signal", come l'omonimo Ragbir Bhathal, un astrofisico dell'unversità australiana "University of Western Sydney Macarthur", che avrebbe anche concesso una intervista a quel Blog.
Si sarebbe trattato di una anomalia luminosa laser raccolta in un unico caso isolato.
Ma la vera notizia, che si collega al messaggio alieno, è che la NASA avrebbe rilevato un pianeta abitabile nello stesso sistema Gliese 581: Gliese 581 G, ossia un pianeta non troppo caldo né troppo freddo, e che quindi permetterebbe la vita.
Sullo stesso blog si afferma che nel 2007 era stato scoperto Gliese 581 E, che aveva messo in agitazione gli studiosi per via del fatto che era al momento il pianeta più simile alla Terra. Poi sarebbero stati scoperti altri sei pianeti attorno alla stella Gliese 581.
Infine nell'aprile 2009 sarebbe avvenuta la scoperta di Gliese 581 G, il pianeta più simile al nostro finora identificato.
Tutta questa notizia, così come l'ho sintetizzata, divulgata dal blog ufologico australiano sarebbe stata presa, senza controllo alcuno, dall'articolo "Watch the space" pubblicato sul sito "The Australian" il 9 maggio 2009 e poi rimanipolata.
In effetti Ragbir Bhathal non ha rilevato alcun segnale laser non identificato, e men che meno da Gliese 581 E.
Così l'importante scoperta di un pianeta possibilmente abitabile, Gliese 581 G, è stata surclassata da una serie infinita di rumori dovuti al taglia-incolla di notizie non controllate e distorte.
E se Gliese 581 G, il pianeta abitabile, nemmeno esistesse?

[fonti:
http://alt1040.com/2010/10/la-falsa-noticia-de-las-senales-de-vida-extraterrestre-en-gliese-581g;
http://www.microsiervos.com/archivo/ciencia/supuesta-senial-laser-no-llego-gliese-581g.html;
http://blogs.elcorreo.com/magonia/2010/10/7/del-descubrimiento-gliese-581g-al-primer-contacto-con;
http://danielmarin.blogspot.com/2010/10/el-dia-que-descubrimos-gliese-581-g.html;
e lo stesso blog dell'astronomo spagnolo Daniel Marin, in data di oggi 12 ottobre 2010:
http://danielmarin.blogspot.com/2010/10/y-si-gliese-581-g-no-existiese.html]



venerdì 1 ottobre 2010

MERAVIGLIE NEL CIELO. IMMINENTE PUBBLICAZIONE DI "WONDERS IN THE SKY"

Sta per essere pubblicato (data prevista il 28 ottobre 2010) un libro sui prodigi celesti visto in ottica ufologica:
Vallée Jacques & Aubeck Chris, "Wonders in the Sky: Unexplained Aerial Objects from Antiquity to Modern Times", Tarcher, 2010, pp. 528
L'informatico francese Vallée, che non ha bisogno di presentazioni, era diventato popolare tra gli ufologi con il suo libro del 1969, "Passport to Magonia", nel quale rivedeva alcune narrative storiche e di folklore facendo il rapporto con le odierne narrative di Ufo, e rilevandone la somiglianza.
La sua ipotesi sugli Ufo, detta "parafisica", svelava un inganno: la nostra cultura odierna tendeva a tradurre le testimonianze Ufo in termini di visite extraterrestri, mentre invece essi sarebbero stati sempre qui in forma di presenze paranormali, un mondo che si affianca al nostro molto simile, per certi versi, a quello che aveva disegnato lo studioso dell'insolito Charles Fort (che ancora non poteva parlare di Ufo).
Aubeck è uno studioso americano che in questi anni ha raccolto una serie molto ampia di casi di fenomeni aerei inspiegati che risalgono all'epoca precedente gli Ufo, ossia prima del 1947.
In questo libro vengono riportati 500 eventi selezionati a partire dai tempi biblici.

[Info: Mailing-list magonia_exchange; disponibile in: http://www.amazon.com/Wonders-Sky-Unexplained-Objects-Antiquity/dp/1585428205/]