E’ appena terminato l’appuntamento annuale EGU (EuropeanGeosciences Union), tenutosi a Vienna, dove anche in questa occasione diversi scienziati e studiosi hanno
presentato interessanti lavori riguardanti i
Fenomeni Luminosi in Atmosfera.
Gli interventi hanno spaziato su diversi argomenti che sono
argomento specifico di questo Blog.
Nella giornata del 23 aprile sono stati analizzati nuovi aspetti del primo Gigantic Jet catturato in Europa ad opera dell’astrofilo Ferruccio Zanotti (IMTN).
Gli autori T. Nuebert, O.Charion , E. Arnone, F. Zanotti,
S.Cummer, J.Li, M. Fullekrug, e O. van der Velde, hanno trattato “The Giant Jet”, nella parte orale.
Il Gigantic Jet, che era stato ripreso nel dicembre 2009, rimane una delle poche registrazioni ottiche
di questo spettacolare fenomeno luminoso.
Questo particolare TLE (Transient Luminous Event) è stato definito come “la più estesa scarica elettrica sul nostro
pianeta”.
Nell’occasione gli autori hanno presentato una analisi del
Gigantic Jet a partire dalla sua constatata polarità positiva.
Il modello presentato fa chiarezza sulla relazione esistente
tra Jet, Gigantic Jet e Sprites.
Si tratta della prima volta che gli Sprites sono usati per
sondare le proprietà della mesosfera.
Nel pomeriggio della giornata del 23 aprile, nella sezione “poster”, E. Arnone, J. Bor, O.A. Chanrion, R. Labanti (del nostro CIPH), K. Mezuman, T. Neubert, A. Odzimek, S. Soula, O. van der Velde, Y. Yair e Eurosprite, hanno trattato della distribuzione e del ciclo stagionale dei TLE sopra l’Europa in: "On the distribution and seasonal cycle of transient luminous events above Europe" (vedi Abstract).
Lo studio ha coinvolto oltre 3500 eventi TLE, registrati
sull’area euro-mediterranea nel periodo 2009-2011.
Giornate interessanti, per quanto riguarda i nostri argomenti, sono state anche quelle di martedì 24 aprile e di venerdì 27 aprile, dove ancora una volta l’EGU, con particolare lungimiranza, ha ammesso la trattazione di argomenti di confine come UAP (Unidentified Aerospace Phenomena) e HL (Luci di Hessdalen).
In particolare per la sezione “poster” della sessione
dedicata all’educazione, lo studioso Philippe Ailleris ha presentato:
“Stimulating Interest in Natural
sciences and Traning Observation Skills: The UAP
Observations Reporting Scheme”.
Ailleris parte proprio dall’interesse pubblico suscitato da
idee come UFOs e Vita Extraterrestre. Questa fascinazione, se si escludono
leggende e teorie del complotto, può essere
utilizzata in positivo per implementare l’interesse delle persone nelle
scienze naturali e nella tecnologia.
Lo Schema di Raccolta delle
Osservazioni (Observations Reporting Scheme) proposto nel 2009, aiuterebbe appunto a
“demistificare” gli UFOs collocandoli in chiare cornici identificatorie, ed aiutando a
sviluppare un senso critico sulle osservazioni che possono o meno trovare una
spiegazione.
In tal senso si veda il sito web, a supporto di tale
iniziativa, allestito da Ailleris: www.uapreoprting.org
.
Di Ailleris è anche un intervento orale, sullo stesso
argomento, che si è tenuto il venerdì 27.
Sono stati tre i “poster” dedicati alle Luci di Hessdalen.
Come riportato a suo tempo in questo Blog, un gruppo di ricercatori francesi ha supportato il tradizionale gruppo di ricerca italo-norvegese del Project Hessdalen, in una pre-missione in Norvegia, per il consolidamento di una ipotesi di collaborazione a tre.
Circale loro misurazioni a Hessdalen gli autori T. Farges, E. Blanc, e E. Strand, fanno il punto, in “Unknown radio emission at about 3 MHz recorded in Norway”, dovetyrattano di emissioni-radio sconosciute, analizzandone la ciclicità in diversi periodi dell’anno, e sviluppando quindi alcune ipotesi.
Altri autori dello stesso
gruppo di scienziati francesi, J. Zlotniski, P. Yvetot, e F. Fauquet, hanno
trattato di alcuni segnali elettro/magnetici ponendosi la domanda se questi possano essere messi in relazione
alle Luci di Hessdalen, in: “Existance of electric/magnetic signals related tounknown luminous lights observed in Hessdalen valley (Norway)?”.
Durante le loro rilevazioni strumentali, sono appunto apparse alcune
distorsioni elettro/magnetiche, tra le due stazioni, che fanno sospettare
anomalie dovute alla struttura geologica superficiale (depositi minerali?), ad alcune
correnti elettriche incanalate, e/o alla tettonica locale.
Queste situazioni si sono tuttavia verificate in mancanza di fenomeni luminosi
che, nel periodo 2010-2011, hanno avuto solo scarse testimonianze visive.
Infine, sempre nella giornata di martedì 24, B.G. Hauge e S.
Montebugnoli in “Different states of the transient luminous phenomena in Hessdalen valley”, hanno ricordato una panoramica del fenomeno, delle recenti teorie, ed infine
hanno illustrato gli strumenti usati in valle, con particolare riferimento al
radar e alle sue potenzialità per questa ricerca.
[Ulteriori informazioni sono reperibili sul Blog CIPH/SOSO: http://ciph-soso.blogspot.it/2012/04/egu2012-vienna.html. Durante il
meeting EGU 2012, Ailleris ha approfittato dell’occasione per una intervista a
Erling Strand (Project Hessdalen), ora presente sul suo blog: www.uapreporting.org/?p=1589.]