Alcuni ricercatori dell’Università di Tel Aviv hanno dimostrato in laboratorio che le scariche elettriche degli Sprite non sono possibili solo sulla Terra.
In particolari recipienti hanno ricreato le stesse condizioni presenti nelle atmosfere di Giove, Saturno e Venere, ed utilizzando un circuito elettrico che genera impulsi a basso voltaggio, il gruppo di ricercatori diretto da Daria Dubrovin, è riuscito a produrre scariche del tutto simili agli Sprite osservati nella nostra ionosfera.
Su questi pianeti esistono fulminazioni e quindi ora non resta che cercare questi fenomeni effimeri di grandi dimensioni anche su Saturno, attorno al quale orbita la sonda Cassini, che potrebbe ricevere istruzioni per cercare di individuarli. Oppure su Giove, dove i fulmini hanno un’intensità maggiore a mille volte rispetto a quelli terrestri.
I risultati della ricerca del gruppo di Dubrovin sono stati presentati a ottobre durante il convegno European Planetary Science Congress (in: "http://meetings.copernicus.org/epsc-dps2011/"), tenutosi a Nantes in Francia (vedi articolo: “Detectability of sprites above lightning storms on the giant planets”, in “http://meetingorganizer.copernicus.org/EPSC-DPS2011/EPSC-DPS2011-572-1.pdf”).
[Info: Raffaele Antonio Tavani, e Renzo Cabassi; Fonte: Lazzaretto Elena, “Sprite in bottiglia”, sul sito INAF, "http://www.media.inaf.it/”]