Nei cosidetti libri di "archeologia spaziale" si fa spesso riferimento a tecnologie che sarebbero state presenti nel passato come "fuoriposto" rispetto alla loro epoca (Out Of Place Artifacts secondo la dizione fortiana). Questa presunzione fa ritenere a questi autori che "antichi astronauti" extraterrestri avrebbero visitato la Terra fin dai tempi più remoti, lasciando presso di noi parte delle loro conoscenza tecnologica. Uno di questi autori, W. Raymonde Drake, molto in voga negli anni settanta riportava la notizia che, in Francia nei pressi di Les Mans, in un quadro di una Madonna del 1460 (circa) compariva il Bambino che teneva tra le mani una specie di elicottero ante-litteram. L'autore avanzava l’ipotesi che si trattasse di un UFO (non nel senso di oggetto volante non identificato ma chiaramente di natura aliena).
I primi autori a farne probabilmente menzione sono proprio i francesi sulla rivista Planete, nel numero di maggio-giugno del 1964, con un articolo dal titolo evocativo "La Madonna dell' elicottero".
In seguito la notiziola viene quindi ripresa da Drake, che così riporta l'informazione: "Esiste a Les Mans un pannello medioevale risalente al 1460, raffigurante un Gesù Bambino che tiene tra le mani una specie di elicottero manovrato da una corda"(1).
Secondo Drake, che non va per il sottile, questo elicottero ispirò Leonardo da Vinci ed è "uno dei più notevoli anacronismi" della storia. L'autore ci ricorda inoltre una vetrata istoriata che reca dipinta un altro elicottero, ed un Cristo, risalente al 1525. Il vetro, di origine normanna, sarebbe presso il Victoria and Albert Museum di Londra (1 p.234-235).
Essendo. per motivi di famiglia, spesso spinto nella città di Les Mans dove questa opera pittorica doveva stare, mi ero ripromesso da diverso tempo di ritrovarla e compiere un soppraluogo per constatare direttamente tale...”elicottero”. Purtroppo nessuno degli amici sul posto sapeva darmi indicazioni su tale opera e quando poi chiedevo di una pittura del '400 che mostrava un elicottero... potete immaginare le facce!
Finalmente ho trovato un articolo su una rivista dipartimentale “Le Maine-Decouvertes” del dicembre 1997 redatto da Roger LECOQ (2 p. 35) che parla della “Vergine e infante con S. Benoit”, dipinta da uno sconosciuto per la chiesa del Priore di Saint-Ippolyte di Vivoin, dipendente dell’Abbazia benedettina di Marmoutier. L'autore ignoto è conosciuto fra gli storici d'arte francesi semplicemente come il "Maitre de Vivoin" (il "Maestro di Vivoin") (3).
Fin dal 1955 con la pubblicazione del libro “Les giravions” di J.F. Navard l’oggetto stretto tra le mani del bambino era stato preso per un elicottero. Qualcuno, più astutamente, vi aveva visto una rappresentazione del “velivolo” di Leonardo da Vinci, contemporaneo dell’opera.
I primi autori a farne probabilmente menzione sono proprio i francesi sulla rivista Planete, nel numero di maggio-giugno del 1964, con un articolo dal titolo evocativo "La Madonna dell' elicottero".
In seguito la notiziola viene quindi ripresa da Drake, che così riporta l'informazione: "Esiste a Les Mans un pannello medioevale risalente al 1460, raffigurante un Gesù Bambino che tiene tra le mani una specie di elicottero manovrato da una corda"(1).
Secondo Drake, che non va per il sottile, questo elicottero ispirò Leonardo da Vinci ed è "uno dei più notevoli anacronismi" della storia. L'autore ci ricorda inoltre una vetrata istoriata che reca dipinta un altro elicottero, ed un Cristo, risalente al 1525. Il vetro, di origine normanna, sarebbe presso il Victoria and Albert Museum di Londra (1 p.234-235).
Essendo. per motivi di famiglia, spesso spinto nella città di Les Mans dove questa opera pittorica doveva stare, mi ero ripromesso da diverso tempo di ritrovarla e compiere un soppraluogo per constatare direttamente tale...”elicottero”. Purtroppo nessuno degli amici sul posto sapeva darmi indicazioni su tale opera e quando poi chiedevo di una pittura del '400 che mostrava un elicottero... potete immaginare le facce!
Finalmente ho trovato un articolo su una rivista dipartimentale “Le Maine-Decouvertes” del dicembre 1997 redatto da Roger LECOQ (2 p. 35) che parla della “Vergine e infante con S. Benoit”, dipinta da uno sconosciuto per la chiesa del Priore di Saint-Ippolyte di Vivoin, dipendente dell’Abbazia benedettina di Marmoutier. L'autore ignoto è conosciuto fra gli storici d'arte francesi semplicemente come il "Maitre de Vivoin" (il "Maestro di Vivoin") (3).
Fin dal 1955 con la pubblicazione del libro “Les giravions” di J.F. Navard l’oggetto stretto tra le mani del bambino era stato preso per un elicottero. Qualcuno, più astutamente, vi aveva visto una rappresentazione del “velivolo” di Leonardo da Vinci, contemporaneo dell’opera.
Per l'autore francese, l'oggetto rappresentato "existait certainement dans le Maine ou la Picardie vers 1460, devait etre populaire en ces provinces depuis le début du siècle au moins. Quel qu'il en soit, le principe de la sustentation par voilure tournante recevait des applications dans le provinces de France une génération au moins (vingt-six ans) avant que Léonard de Vinci le réinventat".
Navard anche nella continuazione del libro sembra in effetti sottindendere la possibilità che l'"elicottero" di Leonardo potesse davvero sollevarsi in volo con una persona a bordo così come Leonardo l'aveva disegnato. Forse questa ambiguità è stata la fonte di ispirazione di Drake ed altri, nel creare attorno a questa immagine un'idea di straordinario tecnologico.
Secondo Navard, il primo a collegare l'oggetto nel dipinto ad un elicottero fu René Dorand. Questi, nato nel 1898 e deceduto nel 1981, era stato, negli anni '30 del XX secolo, direttore tecnico del Syndicat d'Etudes du Gyroplane che aveva sviluppato l'aeromobile denominato Gyroplane nel Laboratoire Breguet-Dorand (il prototipo fu distrutto nel corso di un bombardamento nel 1943) (4 pp. 16-18).
L’elicottero è invece un banale giocattolo dal nome “moulinet” o mulinello in italiano. Le pale dell’oggetto altro non sono che pale di un piccolo mulino fatte in modo che tirando una cordicella, possano mettersi in rapido movimento, così girando e provocando un rumore!
Secondo Navard, il primo a collegare l'oggetto nel dipinto ad un elicottero fu René Dorand. Questi, nato nel 1898 e deceduto nel 1981, era stato, negli anni '30 del XX secolo, direttore tecnico del Syndicat d'Etudes du Gyroplane che aveva sviluppato l'aeromobile denominato Gyroplane nel Laboratoire Breguet-Dorand (il prototipo fu distrutto nel corso di un bombardamento nel 1943) (4 pp. 16-18).
L’elicottero è invece un banale giocattolo dal nome “moulinet” o mulinello in italiano. Le pale dell’oggetto altro non sono che pale di un piccolo mulino fatte in modo che tirando una cordicella, possano mettersi in rapido movimento, così girando e provocando un rumore!
Il gioco ha appunto il nome di “moulinet”, nome che viene usato per la prima volta nel 1390, ovvero riproduzione-giocattolo di un piccolo mulino a vento. L’articolo di Lecoq dettaglia altre pitture successive nelle quali compare detto giocattolo, e presenta la foto del quadro e la riproduzione di tale oggetto (2).
Note bibliografiche
1) W.Raymond Drake, "Gli dei dello Spazio; Gli extraterrestri e la storia dell'uomo dal remoto passato a un lontano futuro", Pocket saggi, Longanesi & C.,1978.
2) Roger Lecoq, riv. “Le Maine-Decouvertes”, dicembre 1997.
3) La scheda catalografica del dipinto suddetto presente nel database "Joconde" è la seguente: "MAITRE DE VIVOIN" (dit) Ecole France; Loire. Domaine peinture. Type d'objet triptyque ; élément d'ensemble; volet (gauche). LA VIERGE A L'ENFANT AVEC SAINT BENOIT. Représentation figures bibliques (Vierge à l'Enfant); Vierge (assis, trône); Enfant Jésus (en pied, jouet); saint Benoît de Nursie (en pied, de trois-quarts, crosse, abbé, Bénédictin). Datation 3e quart 15e siècle. Date 1460 vers. Matériaux / Technique détrempé; chêne. Dimensions 116.8 H ; 111.9 L ; 114.8 H1 ; 109.9 L1. Inscription inscription concernant la représentation (d'origine). Genèse Vivoin (établissement conventuel, décor de meuble, ensemble incomplet) provient du prieuré Saint-Hippolyte de Vivoin; appartenait à un triptyque (ensemble incomplet) appelé retable de Vivoin; no inv autres éléments: LM 10.2 à LM 10.4. Lieu conservation Le Mans ; musée de Tessé. Statut juridique: Propriété de la commune; Don; Le Mans; Musée de Tesse. Acquisition en 1848. N° inventaire LM 10.1. Commentaire panneau dédoublé 1958 ; restauration de la couche picturale 1958. Ancienne appartenance Tournesac. Bibliographie CAT. 1932 NO 1 BIS Copyright notice © Direction des Musées de France, 1986.
4) Jean-François Navard, "Les giravions: histoire, fonctionnement, avenir des hélicoptères, combinés et convertibles", Ed. Amiot-Dumont, Parigi, 1955.
Ringraziamenti: a Roberto Labanti, per la continua ricerca di fonti di documentazione più diretta.
Per maggiori informazioni circa Arte e Ufo, e la critica all'iconologia ufologica, si deve fare riferimento al sito di Diego Cuoghi: http://www.sprezzatura.it/Arte/Arte_UFO.htm
[Ultimo aggiornamento 7 Marzo 2003]