lunedì 14 dicembre 2009

Dicembre 2009. GLI UFO-FILES INGLESI. RIGUARDO L'ULTIMO LIBRO DI DAVID CLARKE

["The Ufo Files"; recensione Nico Conti]

Proprio nel momento in cui sto terminando la lettura del libro del giornalista e studioso inglese David Clarke, "The UFO Files. the inside story of real-life sightings" (2009) giunge la notizia che le forze armate britanniche hanno deciso di chiudere il loro ufficio MoD (Ministry of Defense) per l'archiviazione delle testimonianze UFO.
In un comunicato (diramato anche dalle agenzie di stampa italiane), la difesa inglese ha spiegato che mezzo secolo di avvistamenti non aveva prodotto né prove dell'esistenza di vita extraterrestre né, soprattutto, prove di una qualsiasi minaccia per il Paese, e quindi concludeva che "non esiste alcun motivo legato alla Difesa per indagare sugli Ufo" ed ha annunciato che il denaro risparmiato sarebbe stato dirottato sulle missioni militari all'estero.
E' curioso che ciò avvenga subito dopo la pubblicazione di questo ultimo libro di Clarke che tratta per l'appunto la storia degli X Files britannici a partire dagli archivi del Mod.
L'autore di "The UFO Files" è stato tra coloro che più hanno fatto pressioni affinché la casistica Ufo dei militari venisse divulgata pubblicamente, togliendo il top secret.
L'eliminazione del segreto dagli archivi del MoD avrà luogo nel 1997, grazie alla formalizzazione del Freedom of Information Act.
Questa contemporaneità dei fatti (uscita del libro sugli UFO-Files e chiusura dell'ufficio MoD) è emblematica e non può che far riflettere sulle concrete difficoltà del portare avanti uno studio su fenomeni così sfuggenti come quelli che la gente comune e gli ufologi chiamano Ufo.
Di fatto, con la chiusura dell'ufficio del MoD è successo in Inghilterra quello che molti anni prima era successo negli USA a seguito delle conclusioni del Rapporto Condon.

Ma torniamo al libro di Clarke.
Clarke è uno studioso preciso e sempre ben documentato, sia per le fonti che per le informazioni e nel suo libro è puntuale nel dettagliare i casi del MoD e l'analisi delle reazioni di questo ufficio.
Ma questo non può bastare a dare un giudizio del tutto positivo di questa suo lavoro, peraltro molto gradevole anche per la scelta delle immagini a documentazione del testo (se si esclude la copertina).
Mi sembra infatti che Clarke per non voler prendere posizione pro-o-contro (il che può anche essere positivo visto lo stantio del dibattito ufologico) non prenda atto di certe analisi precise dell'ufologia: in alcuni punti del libro è evasivo pur di mantenere un alone di mistero anche laddove il mistero è stato assai ridimensionato.
Ad esempio sembra censurare i dubbi sorti sulle testimonianze più ardite della saga roswelliana, concludendo sul presunto "crash" di Roswell: "Wherever the truth may lie, the Roswell incident demonstrate that flying saucers would remain inestrucably bound up with military secrets" (p. 39).
Clarke usa l'"incidente di Roswell" come un modo assai retorico per introdurre, diverse pagine dopo, uno dei più famosi avvistamenti inglesi fatto da personale militare: il caso della foresta di Rendlesha del 26 dicembre 1980 (p. 103 e succ.).
Il fatto che i testimoni fossero militari era stato visto come un motivo che accresceva notevolmente l'affidabilità e credibilità dell'avvistamento.
Clarke rilegge questo famoso caso attraverso gli archivi del MoD.
La riluttanza iniziale del Mod a rivelare quel poco che si sapeva su quanto accaduto nella foresta di Rendlesham aveva incoraggiato l'accrescersi del mistero ed aveva prodotto il combiustibile per infiammare ogni tipo di considerazione sul cover-up governativo.
Intanto due decenni ancora dovevano passare prima che i contenuti del caso fossero pubblicamente divulgati.
All'inizio del 2001 il Mod rilascia i documenti in suo possesso del caso-Rendlesham.
Scrive Clarke: "They did not contain the 'smoking gun' anticipated by the UFOlogists who had speculated about the contents for 20 years".
L'archivio rivelava invece che l'attesa "pistola fumante" della verità sugli Ufo un'inchiesta mal condotta da ufficiali disinteressati. Il Mod non aveva neanche ritenuto utile intervistare il testimone principale, Halt, e gli altri militari coinvolti nell'avvistamento (pp. 108-109).

La prima parte del libro di Clarke scorre lineare ed in modo piacevole, come capitava nella lettura di certi classici sugli Ufo: l'accumulo ordinato di casi sembra poter dimostrare qualcosa che può andare oltre il problema psicologico e percettivo di testimoni comuni.
Vi è infatti riportata con particolare attenzione molta casistica di piloti e di casi-radar scelti tra le migliaia di rapportiUfo raccolti dal MoD.
Il libro inizia trattando del fatto che di oggetti non-identificati (nei cieli inglesi e non) se ne sono visti in ogni epoca, e Clarke parte rievocando le misteriose aereonavi della primavera del 1909, facendo anche un azzardato paragone tra fire-balloons mal interpretati dai testimoni di quell'anno orami lontano e la recente ondata di avvistamenti di lanterne cinesi (p. 15).

Evidentemente la storia degli Ufo inglesi si incrocia a partire dagli anni 50 con i timori statunitensi dovuti al clima della Guerra Fredda. La ragione dell'iniziale interesse verso i dischi volanti è dovuto, come spiega Clarke citando un documento MoD, al fatto che "there is always the chance of observing foreign aircraft of revolutionary design" (p.61).
La seconda parte del libro più che la storia degli Ufo-Files inglesi rischia di divenire la storia dell'escalation delle ipotesi degli ufologi, e della "descentation" dell'ufologia (rapimenti, cerchi nel grano, etc.).
Ciò che salva il libro di Clarke da questo rischio è il fatto che anche questa casistica estrema è analizzata tenendo conto dell' archiviazione del Mod e del tipo di attenzione datavi.
Il fatto concreto è che i militari del MoD hanno sempre concluso, già nei documenti prima secretati, che i rapporti-Ufo non hanno mai mostrato particolare interesse e problematicità per la difesa del Paese ("defence significance") (p. 8).
L'unica variante a questo sempre più emergente disinteresse dei militari inglesi nei confronti degli Ufo è rappresentato dalla presa di posizione del nuovo desk officer del MoD, Nick Pope, nel 1992.
Differentemente dai suoi predecessori Pope aveva sviluppato un suo personale interesse all'argomento degli Ufo (p. 121).
Durante il sorvolo Ufo del 30-31 marzo 1993, mentre il Mod continuava a mostrare la sua noncuranza per tale casistica, Pope si era talmente concentrato su questi avvistamenti che aveva richiesto di rivedere tutte le registrazioni radar di quella notte. Non risultò nulla di particolare.
Più tardi molti di questi avvistamenti furono attribuiti alla traiettoria di rientro in atmosfera del missile russo Cosmos 2238.
Clarke rivela che molti ufficiali del MoD avevano ritenuto di essere di fronte ad un genuino caso UFO: credevano si trattasse di una qualche nave spaziale pilotata da extraterrestri (p. 135 e p. 138).
Le evidenze successive, nel 2007, hanno dimostrato che tale convinzione non era dovuta al fatto che essi avessero accesso a particolari files tenuti nascosti al pubblico. Al contrario avevano raggiunto questa determinazione leggendo e guardando quegli stessi libri e programmi televisivi che erano disponibili a tutti (p. 138).

Qui sorge il problema del MoD, che Clarke riassume in una domanda: "if no official study had ever been carried out, how they honestely claim that UFOs posed no threat to the defense of the realm?" (p. 140).
Infatti la maggior parte dei rapporti Ufo raccolti dal MoD tra il 1987 ed il 1997 erano stati semplicemente immagazzinati in archivio.
50.000 sterline di budget del Mod, che certo non sono una cifra rilevante, erano comunque un "tallone d'Achille" visto che ci si limitava a raccogliere testimonianze ed a constatare empiricamente ex-post che non vi erano problemi per la difesa.
Finalmente, nel 1996, una persona venne incaricata da Mod per una analisi approfondita dei loro UFO-database; questo studio prese nome sinistro di Project Condign.
Il Project Condign utilizzò, in alternativa all'evocativo acronimo UFO, il termine di UAP (Unidentified Aerial Phenomena) (p. 140).
Il Project Condign fu poi reso pubblico grazie al Freedom of Information Act nel 2006.
Tra le conclusioni del "summury and findings" si poteva leggere che anche se "UFOs, or 'UAPs' certainly existed" questi non ponevano alcuna minaccia per la difesa, non vi erano evidenze che facessero pensare ad oggetti aerei intelligenti (di natura extraterrestre o straniera), infine nessun reperto era nelle mani delle autorità inglesi, nonostante le migliaia di rapporti accumulati in 30 anni.
Lo studio concludeva che molti di questi UAP potevano essere spiegati con misinterpretazioni di aerei terrestri, fenomeni naturali e "relatively rare and not completely understood phenomena" (p. 143).
Se i testimoni affermavano in certi casi di aver visto oggetti solidi, l'autore del rapporto proponeva che la più verosimile spiegazione fosse la "plasma explanation", anche se doveva ammettere che tali fenomeni di plasma non erano ancora scientificamente compresi e spiegati.
Quanto alla possibile spiegazione degli incontri ravvicinati, egli ricorreva alla nota ipotesi del neuropsicologo canadese Michael Persinger: la vicinanza al testimone di plasma o luci sismiche poteva generare a livello del lobo temporale un influenza tale da creare questo tipo di esperienze.
Mettendo da parte queste "speculazioni" (far-out speculation) il Project Condign nel 2000 suggeriva al MoD di interrompere la raccolta dei rapporti UFO (pp. 144 e 145).
Ma, come sappiamo, il Mod avrebbe continuato a raccogliere ancora per alcuni anni i rapporti UFO con la solita routine.
Uno dei rapporti recenti più discussi è stato l'avvistamento di due piloti sul canale della Manica , il 23 aprile 2007.
Di questo caso, che Clarke cita con enfasi (e pochi dettagli), disponiamo di una indagine sviluppata dallo stesso David Clarke assieme a Jean-Francois Baure, Paul Fuller e Martin Shought [è stato da poco pubblicato in italiano col titolo "Fenomeni insoliti sulle Channel Islands", sulla rivista ufologica UFO-RIU dell'associazione CISU, nr. 37, 2009, pp. 3-7].
Le conclusioni più "plausibili" sono in bilico tra l'opzione dei "riflessi speculari di serre dispersi da strato nebbioso" e "luci sismiche".
Contemporaneamente, da parte del Mod nessuna iniziativa di indagine era stata intrapresa dato che l'avvistamento era avvenuto in territorio aereo francese, e "quindi" nessuna minaccia si intravedeva per la difesa britannica (p. 147).
Qui si conclude il libro di Clarke che sembra in attesa di una qualche "prova tangibile" per dimostrare l'extraterrestrialità del fenomeno Ufo ("...tangible evidence, such as wreckage from a crash or an artefact of unquestionable extraterrestrial origin" ) (p. 149), ma come ora sappiamo si chiude anche l'interesse dei militari MoD per la raccolta dei casi Ufo.
Forse sarebbe stato meglio credere che almeno il governo britannico davvero ci nascondesse qualcosa, piuttosto che doversi accontentare di qualche speculazione attorno a presunti nuovi fenomeni quali le "luci sismiche".
Ma è vero che questa conclusione così esplicita Clarke non la fa.

Clarke David, "The UFO Files. the inside story of real-life sightings", National Archives, 2009.


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