domenica 20 settembre 2009

settembre 2009. A PROPOSITO DI LANTERNE CINESI E UFO

LE NOTTI ESTIVE DELLE LANTERNE CINESI
Quando si prendono le lanterne per lucciole
[Articolo Breve, Nico Conti]



Quando qualche tempo fa ho scritto del cul de sac nel quale si stava infilando l'ufologia degli ultimi anni, avevo preso ad esempio il recente caso delle lanterne cinesi che sembravano aver inondato i cieli italiani in una specie di globalizzazione degli oggetti che si possono confondere in cielo con altre luci (http://il-laboratorio-delle-anomalie.blogspot.com/2009/07/luglio-2009-miscellanea.html) e non immaginavo che questo sarebbe diventato un fenomeno ufologico dell'anno.
L'invasione delle lanterne cinesi continuata durante il mese di agosto ha messo in evidenza l'impossibilità di trasformare l'ufologia in un una pratica scientifica dotata di un programma che vada oltre la racconta frenetica: l'indiscernibilità che risulta tra avvistamenti di lanterne ed altri avvistamenti di fenomeni naturali, di luci notturne, o quant'altro, è indice evidente di questa mancanza di pratiche scientifiche.
Prendiamo ad esempio una tipica descrizione di un volo che può riferirsi a lanterne cinesi: "Luci arancioni, di intensità crescente che si sono disposte in formazione a diamante inizialmente ferme e poi si sono lentamente mosse verso l'alto con intensità luminosa massima, per poi lentamente spegnersi ad una ad una…".
Non sempre la descrizione del testimone è auto-conclusiva come in questo caso (la descrizione corrisponde letteralmente a ciò che ci si può aspettare dallo specifico "lanterne"), e nonostante ciò capita comunque con molta frequenza che l'ufologo determini con sicumera che il fenomeno descritto è da ascrivere alle lanterne.

Nel caso di Trecase nei pressi di Napoli l'informazione di un avvistamento viene data così da un sito web ufologico: "Ci giungono in redazione alcune mail relative ad un presunto avvistamento ufo nell’area Vesuviana avvenuto mercoledì 12 agosto 2009, al quale hanno assistito numerosi testimoni. Non è la prima volta che questi oggetti si manifestano in prossimità del Vesuvio e più in generale nelle zone vulcaniche. Che vi sia una possibile correlazione tra ufo e vulcani?" (Fonte: http://evidenzaliena.wordpress.com/2009/08/13/ancora-ufo-sul-vesuviola-conferma-da-numerosi-testimoni-oculari/).
Sappiamo che gli ufologi hanno sviluppato, nell'arco di 60 anni, ogni tipo di correlazione tra Ufo-dischi-volanti ed ogni tipo di fatto: presenza di centrali elettriche, siti militari, faglie, vulcani, etc..
In questo caso il sito ufologico non si sbilancia in direzione dell'identificazione in un fatto banale per spiegare ciò che è stato visto, non identifica quelle luci in lanterne, ma fa una veloce correlazione tra Ufo e vulcani.
Ma cosa hanno raccontato i testimoni?
Un primo testimone, Gennaro, riguardo al caso di Trecase scrive: "Ieri sera, (12 agosto 2009), erano circa le 21.00 quando nel cielo di Napoli e precisamente nei pressi di Trecase (NA) ho avvistato assieme alla mia famiglia ed altri amici, 5 luci di fortissima intensità che girovagavano senza meta sul Vesuvio, incuriositi ci siamo fermati a guardare. Ad un tratto una sesta luce si è alzata dal suolo e si è avvicinata ad una delle 5, le altre si muovevano lentamente. Ad un tratto una di quelle ferme ha fatto il giro del Vesuvio ritornando dopo pochi attimi ed avvicinandosi alle due. infine si sono dileguate, una di queste però è rimasta visibile per più tempo".
Un secondo testimone, Milena, così descrive il fatto: "Stanotte ho fatto una breve ricerca con Google sugli avvistamenti nei pressi dell’area vesuviana ed ho trovato il vostro sito… Verso le 21.15 di ieri sera mi trovavo in macchina con mio marito sull’autostrada Napoli – Salerno, nei pressi dell’uscita di Scafati, ed ho notato che vi erano delle strane luci sul Vesuvio, man mano che
avanzavamo, mi sono resa conto che le luci erano sospese, dapprima ho pensato ad una costellazione, ma erano troppo grandi e di un colore rossastro. Non erano allineate e quella che era sulla sommità lampeggiava leggermente. Non ho potuto scattare una foto col cellulare perché avevo la bimba in braccio e il tratto di autostrada, in quel punto, non è per niente favorevole ad una sosta, mio marito ha visto solo quelle che all’apparenza erano posizionate sul Vesuvio, non poteva certo girarsi mentre portava l’auto. Premetto che non ho mai creduto nell’esistenza di alieni e simili, ma dopo ieri sera mi sono ricreduta vivamente, anzi sono scioccata non ho dormito tutta la notte".
Questa seconda testimone ha delle aspettative su quelle luci misteriose che sul sito ufologico, ove ha lasciato il proprio commento, in qualche modo le vengono confermate come "evidenze aliene" (è questo il nome del sito).
Ma cosa hanno visto? Non vi è nulla in queste testimonianze che non possa essere ricondotto a lanterne cinesi, ma allo stesso tempo non vi è nulla che non possa essere ricondotto ad altre testimonianze simili che in altri casi hanno preso a prestito altri termini: luci sismiche, luci da vulcano, etc..
L'onere della prova resta perciò immutato di fronte ad un caso ufologico che sembra risolto in sé, da un ragionamento circolare: ci sono lanterne cinesi che vengono rilasciate in cielo, la descrizione è quella delle lanterne cinesi, sono lanterne cinesi.
E' questo il meccanismo dell'ufologia razionalista.
Evidentemente possiamo accontentarci di una tale identificazione a forfait, ma non possiamo dire di aver trasformato la pratica ufologica in una pratica "scientifica" o qualcosa che gli assomigli.
Dove sono ad esempio i lanciatori di lanterne? Dove sono i fenomeni luminosi legati o meno ai vulcani? E' attraverso questa identificazione degli identificabili (in gergo ufologico Ifo) che io risolvo il problema del non identificato (Ufo)? Infine e più importante: non è che mi sto concentrando sul "rumore" testimoniale piuttosto che sul "segnale"?

Ma ritorniamo un attimo alla testimonianza di Milena; un ufologo scettico della mailing-list Casi-Ufo ha ritenuto che la testimone non riesca ad "adattare l'immagine mentale che ha della lanterna cinese con quanto ha visto" per il motivo che pochi giorni dopo, il 20 agosto, la stessa Milena commenta: "Beh lo so anche io che il Vesuvio è un vulcano attivo, quello che ho voluto sottolineare è stata la coincidenza tra ciò che è stato visto e il movimento sismico. Per quanto riguarda le lanterne rosse è un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione, visto che mi trovavo ad una distanza abbastanza rilevante e lo sbarluccichio intermittente della labile fiammella era visibile solo in una lanterna posta sulla sommità. Non so cosa abbiamo visto io e mio marito, e sinceramente non me lo voglio neanche immaginare, perché se fossero veramente ufo la vita umana, in bene o in male, sarebbe stravolta radicalmente. Verità nascoste o meno, auguriamoci che non sia così; per quanto la nostra fantasia galoppante non abbia limiti, la realtà tangibile offre sempre inaspettate e impensabili sorprese!" [il corsivo è un virgolettato sul sito web cit.].
Se noi prestiamo attenzione solo alla descrizione della testimone, è evidente che non descrive nulla di più di ciò che ha visto e lo fa con notevole precisione: "le luci erano sospese", "grandi e di un colore rossastro", "lampeggiava leggermente", "sbarluccichio intermittente della labile fiammella", etc..

Nel caso specifico con l'identificazione in lanterne l'ufologo farebbe riferimento ad una "griglia interpretativa" a suo parere più ampia di quella del testimone (tale da permettergli di porsi in una posizione di autorità rispetto al testimone). L'ufologo può affermare che in tal senso utilizza lo stesso sistema che oggi ci permette di interpretare un certo tipo di scia luminosa nel cielo come un bolide senza bisogno di avere dati. Ma una tale convinzione non corrisponde ai fatti storici come realmente si sono sviluppati per le meteore e come invece non possono svilupparsi con le lanterne.
Le lanterne si inseriscono recentemente nel vasto quadro di testimonianze Ufo (non identificati), mentre diversamente, per i bolidi, bisogna risalire ad una serie di eviti storici e di pratiche scientifiche per poter affermare di ritrovarsi in una situazione più o meno simile. Anche i bolidi erano un tipo di non-identificati (anzi relegati al semplice folklore delle "pietre di fulmine"). Per farli divenire degli "oggetti quotidiani" queste meteore hanno avuto bisogno di un insieme di messe in atto da parte del collettivo degli scienziati, ed infine di Biot e della gente di Aigle, la cittadina dove era capitata una pioggia di meteoriti nel 1803 (vedi Lagrange: http://il-laboratorio-delle-anomalie.blogspot.com/2009/02/biot-lesempio-dei-meteoriti-e-gli.html).
In altre parole vi era stata una ri-costruzione degli eventi, una analisi delle testimonianze, una raccolta dei reperti (meteoriti), un dibattito sulle diverse possibilità, una correlazione tra tutti questi elementi, una socializzazione di questi nuovi oggetti, un "fare scienza" che qui, nel caso delle lanterne manca e non può essere altrimenti: in una sintesi più imprecisa è mancata oggi la prova (di un fatto peraltro banale).
Peggio: si stanno catalogando testimonianze che non possono avere alcuna ambizione di divenire testimonianze di un fenomeno nuovo.

E' pur vero che l'affermazione "siccome assomigliano a lanterne cinesi in volo, sono lanterne" possa avere una sua validità nella stragrande maggioranza dei casi (se si potesse provare), e quindi resterà sempre il dubbio di gettare "il bambino con l'acqua sporca". Se tratteniamo e cataloghiamo tutti i casi lanterne-like come lanterne, può darsi che ci sfugga qualche caso che rappresenta altro.
Ma sappiamo che quando fanno uso della casistica gli scienziati preferiscono una certa severità nel sbarazzarsi dei casi dubbi, piuttosto che sporcare i dati.
L'ufologo opera al contrario: fa affiorare il suo iceberg di testimonianze Ufo non altrimenti riportate in precedenza, fino a che si può supporre che il segnale resti sommerso all'interno dei suoi cataloghi da questo variegato conglomerato.
C'è da porsi il dubbio che l'attività ufologica (una grande mole di lavoro!) abbia come fine ultimo di identificare ciò che i testimoni ci dicono!
Ciò che cambia quindi tra il discorso della testimone e quello dell'ufologo è solo l'interpretazione basata sulle diverse esperienze. In mancanza di una "prova" costruita come nelle scienze, l'ufologo ne fa un discorso di autorità, quasi che l'onere di un qualche tipo di prova scientifica di ciò che è stato visto sia da porre sul testimone di turno (che prenderebbe "lanterne per lucciole") e non su chi fa ricerca sugli Ufo.
Tutti gli avvistamenti di luci notturne divengono per conseguenza fatti simili (anzi non-fatti), uguali, non discriminabili poiché l'attenzione viene posta sul "rumore" anziché sul possibile "segnale" che la messe di testimonianze Ufo ci "nasconde".
E' esattamente l'opposto del modo di lavorare che lo scienziato cerca di mettere in pratica quando si pone il problema sul modo in cui eliminare i rumori o poter fare a meno di considerarli.

Questa "ondata" di lanterne cinesi è paradigmatica di una situazione di crisi in cui l'ufologia tutta si è infilata; anche l'entusiasmo scatenato da questo pot pourri di avvistamenti è emblematico.
A ben vedere la casistica a mezzo carta stampata non rivela molte differenze rispetto agli anni precedenti, e questo aspetto viene indicato anche dall'ufologo Edoardo Russo (CISU) sulla mailing-list Casi-Ufo, già il 3 agosto 2009 (http://www.cisu.org/ecotot.htm). Vi è un aumento di notizie sugli Ufo ma nei grandi numeri certi picchi si erano già verificati in anni precedenti.
Si prenda poi la famosa ondata 1978, a cui gli ufologi hanno spesso fatto riferimento confrontandola con la presente.
Edoardo Russo rileva che (se si eliminano i picchi dei mesi clou dovuti ai 4 flap del 14/settembre, del novembre adriatico, del dicembre e del Capodanno, del 1978), il numero medio mensile (63) di ritagli di giornali che hanno parlato di Ufo nel 1977, nel 1978 e nel 1979 non è stato affatto più consistente del numero medio mensile (59) di ritagli dello stesso tipo che il CISU ha raccolto nel 2008 e (per i primi 8 mesi) nel 2009.
Il centro di servizio documentario del CUN, tramite il suo responsabile Franco Mari, a fine agosto (1 settembre 2009) informa (sempre sulla mailing-list Casi-Ufo) che la casistica raccolta dalla loro associazione ufologica rileva un rientro dell'andamento di agosto ai livelli dell'anno precedente, fermo restando un aumento totale dei casi raccolti rispetto l'anno precedente 2008.
L'interessante della tabella che allega Mari consiste nel fatto che la raccolta casistica continua ad essere fatta dal responsabile di questa associazione come prima dei tempi di internet.
L'origine delle fonti di raccolta è la stessa. Mari ha seguito questa strada allo scopo di avere delle comparazioni statistiche il più significative possibili con gli anni precedenti e non influenzate da nuovi metodi di raccolta.
La casistica consiste quindi in tutto ciò che viene riferito da testimoni direttamente all'associazione con la sola aggiunta delle notizie di fonte giornalistica (una volta c'era solo la carta stampata oggi si aggiungono tra gli altri i siti giornalistici on-line).
Non inseriscono invece ciò che proviene da forum, blog, mailing-list e via dicendo, poiché non lo avevano fatto in passato e non lo fanno con questa nuova "ondata" in corso.
Evidentemente il metodo tende ad eliminare una grossa fetta di ciò che è "sociale" (gli Ufo e la loro comunicazione ai tempi di internet) ma almeno ci si pone il problema pratico di non aggiungere rumore al rumore.
Un tale modo di procedere seppur sbagliato in senso assoluto, tende a ridimensionare l'entusiasmo ed il divertissement che soprattutto gli ufologi "razionalisti" hanno mostrato nei confronti dell'attuale "ondata" 2009 comparata a quella famosa per dimensioni degli Ufo del 1978.

A metà settembre 2009 la raccolta non è lontana dai 2000 casi circa del 1978: ma che differenza!
Ai tempi i giornali erano praticamente stati il motore mediatico dell'ondata del 1978 mentre di internet ovviamente neanche c'era l'ombra, per non parlare dei computer appena agli inizi. Tra l'altro i giornali avevano pochi lettori e le notizie degli Ufo in quel periodo sovrastavano le altre notizie di attualità.
Quanto al lavoro degli ufologi, siamo agli ufologi della prima ora che avevano già accumulato una esperienza pluridecennale sul terreno: essi scartavano i casi evidenti di banalità riconoscibili e facevano spazio solo alla raccolta di non-identificati. Esattamente il contrario di oggi come ha fatto notare anche lo studioso Renzo Cabassi che durante quell'ondata fu un giovane quanto attivo inquirente dell'associazione CNIFAA, di cui era stato cofondatore (più tardi confluita nel CISU).
Per l'esattezza si può assistere in quei anni al passaggio verso una nuova metodologia di raccolta casistica, che pur partendo dalle premesse classificatorie dell'americano Josef Allen Hynek (che di fatto classificava le testimonianze Ufo come esperienze di possibile contatto extraterrestre) tendeva verso un metodo più rigoroso (vedi ad esempio la raccolta del flap del 14 settembre del 1978 attuata da Edoardo Russo e pubblicata a dicembre di quello stesso anno su "Notiziario UFO").
Si trattava di quei giovani, diciamo la seconda leva di ufologi, che pochi anni dopo avrebbero fatto parlare di nuova-ufologia, in Italia come in Francia dove uno scetticismo interno all'ufologia stessa era nato.
Attenzione però a voler vedere l'astronomo Hynek solo come un credente nella sola ipotesi extra-terrestrialista, i vecchi ufologi come legati ad un vecchio metodo, ed i nuovi ufologi come qualcosa di estremamente diverso: siamo di fronte ad un lento processo di disillusione, dopo le ampie attese dei primi decenni degli Ufo.
Il metodo di raccolta del 1978 è quello utilizzato ancora oggi, con sempre più precisazioni e particolarizzazioni, con la conseguenza che una griglia di catalogazione nata per catturare ET, viene ora utilizzata per catturare gli osservatori di ogni tipo di stranezze.

Nel 1978 cominciano a cambiare le cose, si potrebbe dire che l'attenzione che era stata posta nei casi ad elevata stranezza, si sposta su una attenzione più ampia che è quella di una visione in cui il fenomeno è posto maggiormente in capo al testimone piuttosto che a ciò che lo circonda.

La mole imponente dell'attuale ondata 2009 , come ci appare attraveros la lente di ingrandimento dei mezzi internet, dimostra l'esatto contrario di quello che sembra a prima vista; infatti, dati i nuovi mezzi mediatici messi in campo oggi, parrebbe chiaro che non ci sia più come in quell'anno ormai lontano un problema Ufo come problema pubblico, non vi è più la necessità di testimoniare quel problema, di discuterlo e di scriverne, magari di risolverlo, perché è diventato "socialmente marginale" proprio nonostante l'ampiezza dei mezzi di comunicazione messi a disposizione.
Gli Ufo sono semplicemente un riempitivo nell'ambito della bulimia della comunicazione, se ne stanno lì come tante altre non-notizie a fare la loro parte, e sono decisamente notizie minori rispetto al passato, quando erano argomenti di novità.

Certo oggi siamo pervasi dall'immaginario ufologico, ma siamo talmente sommersi ed in modo pieno da Ufo & dischi volanti (cinema, pubblicità, usi quotidiani) che non sono più un problema da socializzare come problema scientifico. In altre parole tutti abbiamo un'idea di Ufo tanto che la faccenda non ha più bisogno di spiegazione da affidare agli scienziati. Gli Ufo sono inesorabilmente tra noi, socializzati in modo fictionale piuttosto che factionale.

Intanto, il problema che permane insito in questa spasmodica raccolta ufologica è lo stesso che vige per una collezione di farfalle: una collezione di farfalle non è uno studio entomologico, non è scienza. Qui non abbiamo neanche più una qualche sistematicità, un'aria di famiglia, se non quella depistante di ogni lucetta "ridimensionata" a lanterna cinese, anche in mancanza di prove.
Afferma Mari (in una comunicazione e-mail privata del 31 agosto): "Io reputo che il resto che circola tra i forum e blog non sia altro che la parte sommersa dell'iceberg che, attraverso i nuovi sbocchi informatici, trova nuova linfa di emersione, ma per una giusta valutazione statistica ciò deve essere correttamente valutato".
Il che potrebbe anche essere condivisibile, ma non sembra essere il fulcro del dibattito interno all'ufologia (se oggi ce n'è uno). Anche gli ufologi razionalisti sembrano spostare le valutazioni ad un tempo successivo in qui l'ondata sarà conclusa (c'è anche chi ne prevede la data di conclusione senza preoccuparsi di capire quando i lanci di lanterne si interromperanno).
Ma, fare scienza comporta fare scelte, e farle durante. L'ufologia se ne allontana, rifiuta una tale responsabilità, e nemmeno la delega.
Evidentemente tutti siamo d'accordo che molta casistica Ufo che emerge in questo 2009 riguarda lanterne cinesi, e quindi dovrebbe sorgere il problema di cosa sia "ufologicamente rilevante" (per utilizzare i termini usati da Mari che afferma che la presente ondata non lo sia). Si dovrebbe supporre che chi invece ridimensiona tutta la casistica Ufo a errori percettivi e fatti sociali, veda questa ondata come il vero fatto. Da qui forse l'entusiasmo che alcuni appassionati mostrano: ma c'è da dubitarne.
Un problema concreto è la mole di energie che l'identificazione di lanterne sta prendendo risucchiando in una sterile attività il tempo degli ufologi: invio formulari, identificazione dei negozi che vendono lanterne, precisazione dei tipi di lanterne, etc.
Un peccato che tante energie umane non possano trovare sfoghi più costruttivi, e peccato che tanti problemi sollevati dai testimoni vengano distratti dalle tenui luci di queste costruzioni di carta e che appunto tutto si concentri sul divertissement che si crea tra lanciatori di lanterne e catalogatori di lanterne.

Nico Conti, 21 settembre 2009

[Fonti principali : mailing-list dell'associazione CISU, Casi-Ufo; e-mails private Franco Mari, associazione CUN; Franco Mari, "ANNO 2009: È ONDATA DI SEGNALAZIONI UFO?", in http://wwww.suf-firenze.tk/%C2%A0; e-mails private Edoardo Russo, associazione CISU.
Immagine: lanterne tratte da "Jaeles's Blog", in http://jaeles.files.wordpress.com/2009/08/lantern_launch_1.jpg?w=400&h=300; e http://jaeles.me.uk/2009/08/23/fireworks-champions-at-belvoir-castle/ ]

ATTENZIONE: Il lancio di lanterne cinesi può procurare danni alle persone ed incendi alle aree boschive.


2 commenti:

Massimo Teodorani ha detto...

Interessante questo tuo nuovo articolo, Nico.

Anche in merito al tema che tu giustamente sollevi, volevo solo anticiparti che abbastanza presto (spero) dovrebbe andare in rete un mio lungo articolo tecnico (terminato alcuni giorni fa) di cui è pre-publicizzato l'abstract qui:

http://www.uapsg.org/2009/09/report-of-exemplary-work.html

(questo mio articolo non sarà pubblicato su questo sito, in quanto troppo lungo e troppo laborioso tradurlo anche in spagnolo)

Te lo segnalo solo perchè in svariati punti è in tema con le osservazioni che fai tu in questo tuo articolo. Ci ho lavorato 8 mesi.

Dopo la chiusura del sito XPOSE, adesso un mio importante articolo (concettuale, non tecnico in questo caso)è stato trapiantato su UAPSG:

http://www.uapsg.org/2009/09/paper-to-think-about.html

Anche questo tocca molti dei temi che hai toccato tu nel tuo articolo che ho appena letto. Ed è propedeutico, penso, a quello tecnico che dovrebbe uscire a breve.

niconti ha detto...

Grazie per il tuo commento Massimo e per i tuoi links.
Devo ammettere che almeno in un punto mi sono ispirato ad una tua sottolineatura presente sul tuo libro "Sfere di Luce", in cui affidi molta importanza al lavoro che lo scienziato fa per saparare il "rumore" dal "segnale".
Credo che sia una pratica molto comune in scienza e di cui si parla poco, e che varrebbe la pena di approfondire, piuttosto che perdersi in epistemologie molto astratte delle scienze.